La Repubblica dell'Uzbekistan, che occupa il territorio anticamente noto con il nome di Transoxiana, possiede il più ricco patrimonio storico e culturale tra i paesi dell’Asia Centrale.
Di qui passava la celebre Via della Seta e ancor oggi città antichissime e monumenti architettonici unici restano a testimonianza di un passato importante. La storia dell'Uzbekistan ha più di 2500 anni. Situata in posizione strategica lungo le rotte carovaniere, la regione rivestì un ruolo di primo piano nell'ambito di civiltà diverse pur mantenendo abbastanza costanti, nel corso dei secoli, strutture sociali, usi e costumi. Anticamente qui si trovavano le satrapie persiane di Battriana, Corasmia e Sogdiana. Nel IV sec. a. C. passò attraverso questi luoghi Alessandro Magno che sposò Roxana, la figlia di uno dei capi locali. In successione fiorirono l'Impero di Kushan e diversi regni: dei seleucidi, dei parti e quello di Kharazm, la dinastia persiana dei samanidi con capitale Bukhara, l’Impero di Timur (Tamerlano) con capitale la leggendaria Samarcanda e, in epoca più recente, l'Emirato di Bukhara e i khanati di Qoqand e di Khiva. Nel VII-VIII sec. lo zoroastrismo, ampiamente diffuso nella zona, fu soppiantato dall'islamismo.
Con la scoperta della via marittima per l'India e la Cina, la Via della Seta decadde e la regione perse la sua importanza economica e strategica trovandosi fuori dallo sviluppo mondiale. L'annessione dell'Asia Centrale alla Russia zarista (1860) legò il Turkestan alla Russia dal 1890 al 1917. Nel 1924 il Turkestan fu diviso nelle repubbliche sovietiche nazionali: milioni di uzbeki, kazakhi, kirgyzi, tagiki e turkmeni furono separati in altrettanti stati che, a seguito della dissoluzione dell’URSS, divennero indipendenti. Oggi, ognuna di queste repubbliche, sta tentando, a modo proprio di imboccare la via di uno rapido sviluppo, tra equilibri e confini incerti.
L'Uzbekistan, situato nell'antica culla formata dai fiumi Amu-Darya e Syr-Darya, è il paese più affascinante della regione, ospitando città che sono veri e propri musei all’aria aperta.
Khiva, la splendida città carovaniera ancora racchiusa dalle possenti mura d’argilla, Bukhara, antichissimo centro religioso e culturale, Samarcanda, la leggendaria capitale dell’Impero di Tamerlano, città mito di cui Alessandro Magno disse: “Tutto quello che ho udito di Marakanda è vero, tranne il fatto che è più bella di quanto immaginassi”.
I centri storici delle tre città che costituiscono il motivo del nostro viaggio sono tutti inseriti nella lista dei luoghi Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Viaggiare in Uzbekistan è un po’ come salire su una “macchina del tempo”: i monumenti architettonici ci fanno tornare indietro nei secoli permettendoci di “toccare” la Storia.
Abbiamo strutturato la nostra proposta di viaggio ottimizzando i trasferimenti interni per dare maggior spazio alle città e avere maggior tempo a disposizione da dedicare alle visite.
Usufruiamo di un volo interno da Urgench (Khiva) a Bukhara e del treno veloce Afrosiab da Samarcanda a Tashkent che ci permette di dimezzare il tempo del viaggio e ci dà l’opportunità di assaporare un po’ di vita locale.
Partenza attorno alle 20.45 da Milano Malpensa con volo di linea Uzbekistan Airways diretto a Urgench, dove si arriva al mattino del giorno successivo. Pernottamento a bordo.
Arrivo all’aeroporto di Urgench alle 05.15, disbrigo delle formalità doganali e di controllo. Accoglienza in aeroporto da parte di un rappresentante del nostro corrispondente e della guida locale e trasferimento a Khiva distante 40 chilometri, dove si giunge dopo circa un’ora. Arrivo in hotel per il deposito bagagli e prima colazione. Partenza subito dopo per la visita alle fortezze della regione di Khorezm (Corasmia), che impiega circa 2 ore di viaggio.
Il regno di Corasmia, che si estendeva fino all’odierno Turkmenistan settentrionale, si sviluppò sulla pianura lungo il corso inferiore dell’Amu-Darya, sul ramo settentrionale della Via della Seta, e per migliaia di anni costituì un’importante oasi di civiltà in mezzo ai deserti dell’Asia Centrale. A nord-est di Khiva, nella regione del Karakalpakstan meridionale, si trovano ancora le rovine di molte città e fortezze dell’antica Corasmia, alcune delle quali risalenti a ben più di 2000 anni fa. Il nome tradizionale di questa zona è Elliq Qala, che significa “Cinquanta Fortezze”.
Le fortezze, interamente realizzate in argilla, si stanno lentamente sgretolando al sole cocente, ma i resti permettono ancora di farsi un’idea del grandioso sistema difensivo e delle singole imponenti strutture.
Visitiamo quella che riteniamo essere la più suggestiva e interessante delle fortezze: Ayaz Qala, che si sviluppa su tre livelli e che raggiungiamo dopo poco più di un’ora di viaggio. Il percorso attraversa campi coltivati a cotone e ortaggi. La fortezza si trova al margine del deserto Kyzilkum (sabbie rosse) vero e proprio. La visita implica una breve camminata; vi sono circa duecento metri di sentiero per raggiungere la parte alta del nucleo fortificato. Della fortezza costruita in mattoni di terra asciugati al sole non restano che gli spazi perimetrali dei vari ambiti interni. Terminata la visita scendiamo ai piedi dei ruderi dove è stato allestito un campo di yurte, le tipiche tende dei nomadi dell’Asia Centrale, e pranziamo.
Rientro a Khiva. Nel pomeriggio iniziamo a conoscere questa città, da molti considerata la più suggestiva dell’Asia Centrale, senz’altro la più isolata delle oasi carovaniere uzbeke sulla Via della Seta. Secondo la leggenda la città fu fondata da Sem, figlio di Noè, che scavò un pozzo proprio dove sorge ora. Di sicuro abbiamo notizie del luogo fin dall’VIII secolo, quando Khiva era una piccola fortezza avvolta da poderose mura e una stazione commerciale ai limiti della Via della seta. Perse importanza quando, tra il X e il XIV secolo, capitale della zona divenne l’attuale Urgench, che fu distrutta a sua volta da Tamerlano. La città crebbe d’importanza di nuovo all’inizio del ‘500, quando divenne un importante mercato di schiavi, che per tre secoli segnò la sua storia. All’inizio del ‘700 il khan dell’epoca riuscì a sfuggire alla conquista russa di Pietro il Grande, cosa che invece non riuscì al suo successore nel 1873, quando l’esercito russo annesse definitivamente la città all’impero sovietico.
La parte antica della città (che è stata inserita dall’UNESCO nell’elenco dei luoghi considerati “Patrimonio dell’umanità" nel 1991) si chiama Ichan Kala ed è circondata da una lunga e possente cinta di mura di fango, lunghe 2,5 km su cui si aprono quattro porte. La più importante è quella occidentale, detta Ota Darvoza. Khiva in effetti non è una semplice città, ma un vero e proprio museo a cielo aperto: ha mantenuto integra la struttura urbanistica originale all'interno delle mura perimetrali, dove si concentrano la maggior parte dei monumenti. Si visita facilmente a piedi e tutto è a portata di pochi passi.
Ci addentriamo, quindi, nell’Ichan Kala, percorrendo i suoi vicoli tortuosi, visitando minareti, madrase, palazzi e moschee (l’ordine delle visite della giornata odierna e di quella seguente è puramente indicativo e potrà essere variato dall’accompagnatore e dalla guida locale al fine di ottimizzare le giornate). Entrando in città dalla Ota Darvoza, sulla destra, scopriamo uno dei simboli della città, il Kalta Minor, un immenso minareto rivestito di piastrelle turchesi che però appare interrotto di netto alla sua metà. L’edificio venne iniziato, nel 1881, da Mohammed Amin Khan, che nelle intenzioni voleva erigere una torre colossale, la più alta dell’Asia, ma il khan morì provvisamente e la costruzione fu quindi interrotta. Visitiamo la fortezza Kunya Ark, residenza dei sovrani, costruita nel XII secolo e successivamente ampliata. La tozza sporgenza presso l’ingresso è la prigione dei khan. All’interno dell’Ark si trova una moschea estiva, del XIX secolo, una bellissima moschea all’aperto con splendide piastrelle bianche e blu decorate con motivi vegetali. Accanto la vecchia zecca, oggi un museo. Proseguendo si entra nella sala del trono, dove i khan dispensavano giudizi. Da qui si può salire sui bastioni, avendo una bella vista sui tetti della città. Cena in hotel e pernottamento.
NB: L’ordine delle visite della città può essere cambiato così come l’escursione alla fortezza di Ayaz Kala può essere posticipata al giorno successivo qualora il tour leader ritenesse preferibile dedicare a Khiva il primo giorno di visite
NB: Consigliamo di portare con sé una torcia, utile se si vuole fare una passeggiata notturna all’interno di Khiva, in quanto le stradine sono buie
Pernottamento (Malika Khiva 3* /Hotel Orient Star Khiva )
La giornata è interamente dedicata alla visita di Khiva.
Uno degli edifici più affascinanti che vi si trovano, è senza dubbio la Moschea Juma (del Venerdì), caratterizzata da ben 213 colonne di legno che sostengono il tetto, imitando le antiche moschee arabe. Le poche colonne finemente intarsiate appartengono al colonnato originale, risalente al X secolo, mentre le altre, insieme al resto dell’edificio, sono del 1700.
A sud della Moschea Juma si trova un mausoleo molto sacro, che, per il suo incantevole cortile e le splendide decorazioni a piastrelle, è uno dei luoghi più suggestivi della città. Pahlavon Mahmud era un filosofo-poeta, oltre che un eccezionale lottatore, divenuto addirittura patrono di Khiva. All’interno, in un ambiente di stile persiano sormontato da una cupola turchese, si trova la tomba del khan Mohammed Rachim II, che regnò dal 1865 al 1910. Il sarcofago e le pareti della tomba di Pahlavon Mahmud, invece, sono decorate con bellissime piastrelle colorate. Per entrare, come sempre nei luoghi sacri musulmani, è necessario togliersi le scarpe.
Situata sulla parte sud del centro storico, si trova la Madrasa Islam Khodja, la più recente di Khiva, costruita nel 1910. Ospita al suo interno il piccolo, ma interessante Museo di Arti Applicate in cui sono esposti manufatti della Corasmia di epoche diverse: sculture in legno, manufatti in metallo, tappeti uzbeki e turkmeni, pietre scolpite e grandi vasi chiamati hum che servivano per conservare il cibo sottoterra. Accanto alla Madrasa s’innalza il bel minareto di Islam Khodja, il più alto di Khiva. Elegante nelle sue cromie ocra e inserti in ceramica policroma, svetta sulla città e lo si nota da ogni parte. E’ possibile salire in cima (a pagamento, il costo è di 1,40 Euro circa) per ammirare il panorama.
Nella zona nord-est della città visitiamo il Palazzo Tash Hauli, il cui nome significa “Casa di pietra”, che mostra forse le decorazioni più sontuose della città: piastrelle in ceramica, sculture di pietra e di legno. Il palazzo fu fatto costruire da Alla Kuli Khan tra il 1832 e il 1841, come alternativa molto più lussuosa alla fortezza Ark. Nel pomeriggio prevediamo un po’ di tempo libero per gironzolare lungo le vie in autonomia, cercare gli angoli più suggestivi per una foto o per fare qualche acquisto. Pranzo in ristorante.
Nel pomeriggio trasferimento a Urgench e cena (presto) in ristorante.
Al termine, trasferimento in aeroporto l’imbarco sul volo diretto a Bukhara (21.10/22.10, orario soggetto a riconferma), la seconda città carovaniera sulla Via della Seta che visitiamo. Arrivo e trasferimento in pulmino privato in hotel per il pernottamento.
NB: E’ doveroso informare che il volo Urgench / Bukhara è operativo soltanto in alcuni giorni e nel corso dell’anno potrebbe subire variazioni e operare la sera oppure la mattina o potrebbe anche essere cancellato senza congruo preavviso.
Nel caso in cui il volo fosse la mattina non si effettuerà la visita alla Fortezza di Ayaz Kala, ma avremo più tempo da dedicare alla visita di Bukhara e ai suoi numerosi luoghi d’interesse.
Nel caso in cui il volo venisse annullato, Kel 12 provvederà a organizzare il trasferimento via terra attraverso il deserto del Kyzilkum senza costi aggiuntivi.
Pernottamento (Hotel Omar Khayam 4*/Hotel Minzifa/Hotel Sasha & Son /Hotel Lyabi House/Hotel Fatima Boutique )
Prima colazione. La giornata è interamente dedicata alla visita di Bukhara.
“Se Samarcanda è la meraviglia della terra, Bukhara è la meraviglia dello spirito”. Il centro storico e i dintorni offrono tanto, e l'essere considerata la città più sacra dell’Asia Centrale, emerge anche grazie a restauri che sono stati più attenti che in altri centri. Anch’essa è Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
La città ha vissuto vicende alterne, ma le sue gioie non sono state stravolte negli ultimi duecento anni, anche se il suo periodo migliore l'ha trascorso tra il IX e X secolo quando era capitale di uno stato, quello samanide, che prende nome da Ismail Samani, fondatore della dinastia cui è dedicato uno dei più antichi edifici islamici di Bukhara.
Più in generale, si è caratterizzata come “pilastro dell’Islam”, “nobile Bukhara”, cuore religioso e culturale dell’Asia Centrale anche grazie alla presenza di personaggi religiosi e scienziati che ne hanno accresciuto il prestigio nei secoli.
Di madrase e moschee ne racchiude davvero tante, di seguito segnaliamo alcune delle visite previste, segnalando che l’ordine è indicativo e potrà essere variato dalla guida locale e dall’accompagnatore al fine di ottimizzare la giornata.
Dell’antica rete di canali e vasche che assicuravano rifornimento idrico, ma anche frequenti pestilenze, rimane un’importante testimonianza nella piazza Lyabi-Hauz, adornata da gelsi secolari e dove si affacciano importanti monumenti. Costituisce il cuore del centro storico che si stende tra tre vie che si uniscono formando un triangolo.
La denominazione indica “intorno alla vasca” e ben rappresenta il ruolo che ancora oggi svolge il posto nonostante lo sviluppo moderno della città.
Osserviamo gli edifici e le madrase che vi s’innalzano ai lati, tra cui la Madrasa Nadirkhon Devanbegi e la Madrasa Ulugbek.
La Madrasa di Nadirkhon Devanbegi è del XVII secolo. Originariamente, per il ruolo commerciale e la posizione della città, nasce come caravanserraglio e sull’ampia facciata offre due grandi pavoni rivolti verso un sole con fattezze umane. È uno degli esempi più evidenti della possibilità di non rispettare il tradizionale divieto islamico di raffigurare esseri viventi.
Poco distante si trova la Moschea Mogaki Attari, la più antica dell’Asia Centrale.
Risale al IX secolo con aggiunte del XVI. Le sue origini però sono ancora più antiche perché alcuni scavi hanno riportato alla luce parti di templi zoroastriano e buddista. Questo luogo pare esemplificare bene il carattere storicamente tollerante di Bukhara, come conferma anche il fatto che una parte di questo complesso fosse nel passato usata come sinagoga.
Il complesso di Poi Kalon con la moschea e l’alto minareto del XII secolo costituiva un tempo il punto di riferimento per le carovane che arrivavano dal deserto circostante. Le sue 14 fasce di mattoncini cotti color sabbia, tutte diverse una dall’altra, sono state per secoli un esempio per l’architettura della regione. Poco a est del centro storico si trova il Chor Minor.
La colossale fortezza Ark, di cui rimangono impressionanti mura restaurate dai sovietici, è la costruzione più antica di Bukhara. Era una città regale all’interno della città e fu abitata fino al 1920, anno in cui fu bombardata dall’Armata Rossa. La cittadella è circondata da possenti mura, che danno ancora un’ottima idea del suo splendore di un tempo. Parti restaurate e rovine compongono un insieme degno di nota che include una moschea, cortili, passaggi coperti, appartamenti, sale che ospitavano udienze, harem, trono…
Per visitare il Mausoleo di Ismail Samani occorre entrare nel Parco Samani a qualche centinaio di metri dall’Ark, verso ovest. Il parallelepipedo in mattoni di terracotta coperto da una cupola è del X secolo e le sue mura spesse due metri hanno consentito alla poderosa struttura di resistere al tempo.
Accanto, sempre nel parco, sta un altro mausoleo, quello di Chashma Ayub costruito nel corso di quasi cinque secoli, dal XII al XVI, sopra una sorgente fatta scaturire da Giobbe, secondo la tradizione.
Tutta la zona a nord ovest della Lyabi-Hauz era dedicata da sempre ai mercati. Oggi ne rimangono tre, destinati soprattutto ai turisti, e tutti in ambienti coperti e sormontati da cupole con i tetti progettati per convogliare all’interno l’aria fresca. Ecco quindi il Taqi-Sarrafon, il bazar destinato ai cambiavalute, il Taqi-Telpak Furushon, quello dei cappellai e il Taqi-Zargaron, occupato dai gioiellieri. Tutti offrono ogni genere di mercanzia, dai tappeti, per i quali la città è celebre, anche se più per il loro commercio che per la loro fabbricazione, agli oggetti di artigianato, per cui il Paese è famoso.
Pranzo in ristorante, cena nella Akbar House, una bella casa-museo del XIX secolo appartenuta a ricchi mercanti ebrei. Rientro in hotel e pernottamento.
Pernottamento (Hotel Omar Khayam 4*/Hotel Sasha & Son /Hotel Lyabi House/Hotel Fatima Boutique )
Prima colazione. A seguire partenza in pulmino per Samarcanda.
In questo luogo, i segni tangibili del suo essere in un'eccellente posizione di snodo, la qualificano ancora oggi come “volto della Via della Seta”.
All’arrivo sistemazione in hotel e pranzo. Nel pomeriggio iniziamo a scoprire questa città leggendaria.
Specchio del Mondo, Giardino dell’Anima, Gioiello dell’Islam, Perla dell’Est, Centro dell’Universo: sono alcuni dei nomi dati a questa città su cui aleggia ancora l'atmosfera delle leggende di "Arabian nights". Situata nell’oasi del fiume Zarafshan, nel cuore della regione centroasiatica, Samarcanda è una delle più antiche città del pianeta, con più di 2.500 anni di storia.
Dalla sua fondazione nel V secolo a.C. la città ha alternato momenti di splendida espansione a secoli di decadenza. Fu sottomessa ai persiani durante il VI secolo e conquistata da Alessandro il Grande che, secondo la leggenda, sposò proprio qui Roxana. In seguito le orde di Gengis Khan ebbero la meglio sulle difese della città, ma fu con Tamerlano che la città assunse gli splendori che la resero famosa, dal momento in cui, nel 1369, la nominò capitale del suo vastissimo impero. Grazie ai suoi capolavori architettonici e archeologici, “la città delle cupole azzurre” è stata inserita nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dall’UNESCO.
Molti monumenti oggi non esistono più, rimangono però diverse costruzioni sontuose che ricordano il suo glorioso passato. Visitiamo il sito archeologico di Afrosiab con le rovine dell’antica Samarcanda, abbandonata all’inizio del XIII secolo, dopo la conquista dei mongoli, l’Osservatorio di Ulugbek e il Gur Emir, l'eterna dimora di Tamerlano, con la cupola blu alta oltre 30 metri. Ultimato nei primi anni del XV secolo, è un insieme non particolarmente imponente come ci si aspetterebbe riguardando un così famoso personaggio. Infatti furono le circostanze a far sì che Tamerlano fosse sepolto qui invece che nella cripta di Shakhrisabz. L’area che protegge oltre alla lapide di Tamerlano anche quelle di figli e nipoti, è all’interno di un edificio caratterizzato da una grande cupola scanalata. La tomba vera e propria del condottiero si trova in una cripta inferiore, come era consuetudine delle sepolture islamiche.
Cena in ristorante e pernottamento in hotel.
Pernottamento (Hotel Registan Plaza/Hotel Grand Samarkand 4* )
Prima colazione e partenza presto al mattino in auto verso il villaggio di Langar Ota (130 km da Samarcanda), situato nella regione dell'Hissar, area naturale a ridosso del confine tagiko, attraversando un paesaggio montano molto bello e vario.
Utilizziamo le auto anziché il pulmino perché possiamo così percorrere le strade di montagna e aggiungere questa interessante visita al nostro viaggio che ci dà l’opportunità di dare uno sguardo fuori dai maggiori centri turistici dell’Uzbekistan.
Il villaggio è conosciuto come un luogo sacro sorto presso il Mausoleo di Mohammad Sadiq Sheikh, un sufista vissuto a cavallo tra il XV e il XVI secolo. Le abitazioni del villaggio sono costruite con una particolare tecnica che combina fango e paglia, ma il vero gioiello del luogo e motivo principale della nostra visita è la piccola moschea originale che risale al XVI secolo e non è mai stata restaurata.
Proseguiamo quindi verso Shakhrisabz, la città natale di Tamerlano.
Tamerlano nacque nel 1336 nel villaggio di Kesh; egli non lo dimenticò mai e, salito al potere, lo trasformò in una città monumentale, la cui fama competeva con quella della vicina Samarcanda. Rinominò il suo luogo di nascita Shakhrisabz, “la città verde”. Nel XVI secolo gran parte della città e dei palazzi furono distrutti, ma quello che resta merita comunque una sosta. Del Palazzo Ak-Saray (1380), costruito nell'anno seguente alla conquista da parte di Tamerlano di Khorezm, non rimangono che alcuni frammenti dell'entrata, ricoperta di splendidi mosaici blu, bianchi e oro simili a una filigrana, tuttavia le due torri alte circa 50 metri e l'arco ampio 22 metri ci offrono un'idea della grandiosità di questo edificio. Della Moschea del Venerdì, Kok Gumbaz, “cupola blu”, ci rimangono solo la facciata principale e una sala quadrata con una cupola di 12 metri di diametro e con nicchie in corrispondenza degli assi.
Il complesso Dorus Saidat, destinato alla sepoltura delle famiglie regnanti, conteneva, oltre alle tombe stesse, una sala di preghiera, la Moschea di Kok Gumbaz e alloggi per la comunità religiosa e i pellegrini. La facciata principale era coperta di marmo bianco. La cripta di Tamerlano, progettata per il condottiero, è un capolavoro dell'architettura di quel periodo. Pranzo in ristorante. Rientro in serata a Samarcanda, cena in ristorante e pernottamento in hotel.
Pernottamento (Hotel Registan Plaza/Hotel Grand Samarkand 4* )
Prima colazione. La giornata è dedicata alla visita di Samarcanda.
Il complesso del Registan, che in tagiko significa “luogo sabbioso”, è sicuramente una delle immagini più splendide e celebri di tutta l’Asia. Si tratta di un’immensa piazza, su cui prospetta un grandioso complesso architettonico tardo-medievale di madrase e moschee. Nel XIV secolo il complesso era il centro commerciale della città, con la grande piazza adibita a bazar.
Il complesso principale è formato da tre immense madrase, Ulugbek, Shir Dar e Tilla Kari, che svettano verso il cielo con le loro splendide decorazioni di piastrelle azzurre. La simmetria delle facciate e l’eleganza delle proporzioni, insieme alle mattonelle smaltate verdi e blu, creano un’apoteosi di colori. Ovunque, motivi decorativi riproducono frasi in caratteri arabi, raffinati mosaici e arabeschi.
Visita della Moschea di Bibi Khanum, dedicata alla bella moglie di Tamerlano e allo splendido complesso funerario di Shakhi-Zinda, il “Sepolcro del Re Vivente”. Per alcuni è il monumento che più rimane impresso di Samarcanda. Si tratta di un’area funeraria composta di alcuni santuari realizzati attorno alla probabile tomba del cugino del profeta Maometto. Il luogo, meta di pellegrinaggio, è molto coinvolgente non solo architettonicamente.
Non potrà infine mancare una visita al "Bazar della Via della Seta". Pranzo in ristorante locale. In serata trasferimento alla stazione ferroviaria e partenza con il treno veloce “Afrosiab” per Tashkent.
Il treno, con standard paragonabili a quelli europei, copre la distanza tra Samarcanda e Tashkent in poco più di due ore, mentre in pullman ci s’impiega circa quattro ore e mezzo. L’impiego del treno ci offre inoltre, in tutta comodità, di mescolarci insieme alla gente del luogo e approcciare a un aspetto della vita reale uzbeka. Durante il tragitto si attraversano ampie coltivazioni di cotone, una delle risorse economiche più importanti per l’Uzbekistan. Sistemazione in hotel. Cena di arrivederci in ristorante e pernottamento.
Pernottamento (Hotel Lotte City 4*/International Hotel )
Prima colazione e visita di Tashkent, la città più importante dell’Asia Centrale, nodo commerciale dell’intero Turkestan.
Oggi conta oltre 2,5 milioni di abitanti e rappresenta la quarta città dell’ex Unione Sovietica dopo Mosca, San Pietroburgo e Kiev.
Prima del terremoto del 1966 che la rase al suolo, il canale di Ankhor separava la città vecchia (uzbeka) da quella nuova (russa). La prima consisteva in un dedalo di viuzze intorno al Bazar Chorsu, la seconda in ombrosi viali che s'irradiavano dall'odierna piazza Amir Timur. Il terremoto ne ha stravolto la fisionomia che è stata ricostruita dal periodo post sisma ai giorni nostri.
Tashkent ha il suo centro nella piazza Amir Timur, caratterizzata da una statua di Tamerlano, appunto. Il traffico, pur notevole, è agevolato da una metropolitana che costituisce motivo di vanto per la ricchezza dei decori delle varie stazioni. Avremo modo di visitare una stazione.
La zona vecchia ha invece il cuore nelle vicinanze del Bazar Chorsu, il mercato locale dei contadini. Sotto la cupola verde, la sua natura non è stata completamente stravolta negli ultimi anni.
Sulla vicina altura, poco più a sud, a poche centinaia di metri, sta la Madrasa di Kulkedash.
Il centro religioso ufficiale della repubblica è la Piazza Khast Imam, dove si trovano la Madrasa Barak Khan e la Moschea Tila Shaikh (chiamata anche Moschea Khast Imam) nella cui biblioteca è conservato il Corano di Osman del VII secolo, ritenuto il più antico del mondo.
Al termine delle visite trasferimento in aeroporto per l’imbarco sul volo di linea Uzbekistan Airways diretto a Milano (per pranzo prevediamo un semplice box lunch).
NB: Il supplemento “Partenza da altre città” include un pernottamento in hotel 4* nei pressi dell’aeroporto di Milano Malpensa al ritorno, essendo impossibile proseguire la sera stessa per un’altra destinazione (trasferimento da/per l’aeroporto di Milano incluso con navetta collettiva dell’hotel).
IMPORTANTE – LEGGERE CON ATTENZIONE
Per questioni operative, di forza maggiore o scelte del corrispondente l’itinerario potrebbe subire variazioni, pur mantenendo le località da visitare e gli hotel potrebbero essere sostituiti con strutture ricettive di pari categoria.
Gli hotel definitivi saranno riconfermati nel Foglio Notizie circa 20 giorni prima della partenza.
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LA QUOTA NON COMPRENDE:
Informazioni pratiche Uzbekistan
Dal 1° Febbraio 2019 non è più richiesto il visto per l’ingresso nel Paese per permanenze inferiori a 30 giorni. Il passaporto deve avere una validità residua di non meno di tre mesi dalla data di uscita dal Paese e almeno una pagina libera. (Questo è un aspetto suscettibile di variazioni da parte delle autorità locali anche senza congruo preavviso; ce ne scusiamo se ciò dovesse accadere).
Ogni partecipante è tenuto a controllare personalmente la validità del proprio passaporto. Si fa presente che l'organizzazione non si assume responsabilità nel caso d'impossibilità a partire o ad entrare nel Paese di destinazione a causa di documenti non corretti.
Si raccomanda di conservare le ricevute di cambio valuta in modo da poterle esibire, a richiesta delle autorità doganali, al momento di lasciare il Paese.
Si consiglia di avere sempre con sé una copia conforme all’originale del passaporto e di tenerla separata dal documento.
DISPOSIZIONI SANITARIE
Ad oggi non sono richiesti certificati di vaccinazione internazionale a meno che non si sia stati in Paesi considerati a rischio negli ultimi 6 mesi.
Si raccomanda di seguire le buone pratiche dell’accorto viaggiatore: non bere acqua se non da bottiglie sigillate, non aggiungere ghiaccio alle bevande, consumare frutta e verdura cruda solo se sbucciate.
Si raccomanda di portare con sé nel bagaglio a mano le medicine di uso personale. Consigliati collirio e antidiarroici.
NB: tramadolo, morfina o altri oppiacei sono considerati alla stregua di droghe, pertanto se si utilizzano medicinali contenenti queste sostanze invitiamo a portare in viaggio una prescrizione medica scritta in inglese che attesti la necessità di assunzione delle stesse.
CLIMA
Va segnalato che le medie indicano solamente una possibilità e che gli sconvolgimenti nel clima terrestre registrati negli ultimi anni, rendono spesso aleatorie le indicazioni relative a moltissime regioni del pianeta. Inoltre, è opportuno ricordare che ognuno risponde alle stesse condizioni generali in modo anche molto diverso. La primavera, da aprile a giugno, e l'autunno, da settembre a fine ottobre, sono in genere le stagioni migliori per visitare il Paese. Le condizioni climatiche possono variare molto secondo la regione e l’altitudine; tuttavia, in generale si può dire che il clima è di tipo continentale estremo, prevalentemente desertico e con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte e tra l’estate e l’inverno. La maggior parte del Paese è molto arida con precipitazioni minime (una media di appena 100-200 ml di pioggia annuale), di solito concentrate in inverno e primavera. Le temperature medie oscillano in primavera tra i 14° C e i 30° C (ma a Khiva e Bukhara, a fine aprile, è possibile raggiungere anche i 35° C), in estate tra i 30° C e i 45° C (con punte anche di 50° C a Khiva), in autunno tra i 28° C e i 21° C, in inverno tra i 16° C e i -15°C. In estate Khiva è la città più calda data la sua posizione a nord, alle porte del deserto. Samarcanda, grazie all’altitudine (750 m slm) e alla vicinanza dei monti, è ventilata e il clima, anche d’estate, è gradevole.
ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO
Per quanto riguarda gli indumenti personali si consiglia un abbigliamento informale e comodo. Consigliati abiti pratici e leggeri per il periodo estivo (camicie e T-shirt di cotone, pantaloni di tela, calzature comodissime ed eventualmente sandali con fondo antisdrucciolo, un golfino e/o maglioncino per le sere più fresche) e capi pesanti come maglioni/pile, giacca in goretex/a vento, foulard, guanti e calze per il periodo invernale. Da evitare il mimetico militare. Può essere richiesto di togliere le scarpe e di avere spalle e gambe coperte quando si visitano certi luoghi di culto (avere sempre un paio di calzini a portata di mano nel proprio zainetto). Non è richiesto alcun abbigliamento formale. Da non dimenticare: occhiali da sole, cappellino da sole, farmacia personale, salviette igieniche, creme solari di protezione, burro di cacao per labbra, collirio, rullini/memory card di riserva, impermeabile o K-way o cerata, pila elettrica, zainetto per necessità giornaliere.
Attenzione: in inverno la temperatura può scendere anche sotto lo zero, potrebbe nevicare e molto spesso non c’è il riscaldamento negli alberghi. Si prega pertanto di portare con sé abbigliamento adeguato.
FUSO ORARIO
+4 ore rispetto all’Italia quando vige l’ora solare.
+3 ore rispetto all’Italia quando vige l’ora legale.
VALUTA
La valuta in corso è il Sum Uzbeko (UZS).
Formalità valutarie e doganali: all’ingresso nel Paese è necessario compilare una dichiarazione doganale, se si importa in Uzbekistan una somma superiore a 2.000 dollari USA. Analogamente, all’uscita dal Paese, occorre dichiarare le somme superiori a 2.000 dollari USA, ed essere in possesso della dichiarazione compilata all’arrivo, indicante una somma non inferiore a quella dichiarata all’ingresso.
Si consiglia di munirsi di Euro di piccolo taglio per l’acquisto di souvenir o altre piccole spese. Si ricorda che i dollari emessi prima del 2001 non sempre vengono accettati o cambiati, a causa delle numerose falsificazioni. È necessario rilasciare una dichiarazione all’Autorità Doganale, quando si arriva nel Paese e conservare le ricevute di cambio. Il cambio si effettua negli hotel, negli uffici autorizzati e nelle banche; il cambio parallelo è illegale e comporta pene pecuniarie e/o detentive. In base a una direttiva del governo tutti i pagamenti dovrebbero essere effettuati in Sum, tuttavia gli eventuali acquisti possono anche essere facilmente fatti in valuta forte (USD o Euro); è meglio conservare sempre le ricevute. È concessa l’esportazione della valuta importata e non utilizzata. È fortemente consigliato portare con sé contanti, in quanto la possibilità di utilizzo delle carte di credito e degli ATM è fortemente limitata. Peraltro, si riscontrano difficoltà in relazione all’uso delle carte di credito, sia per quanto riguarda i pagamenti sia per il ritiro di denaro contante presso gli ATM, molto poco diffusi se non negli hotel (non però l’Amex), a cui tuttavia può essere applicata una commissione extra variabili tra il 4 e il 6%. Non sono accettate le carte di credito “Electron” né possono essere utilizzate le carte di credito per anticipo contante da parte delle banche locali.
Per quanto riguarda l'ammontare di valuta da portare durante il viaggio facciamo presente che occorre pagare solo le bevande, le telefonate, gli acquisti di souvenir personali e le mance.
LINGUA
L’Uzbekistan è un Paese multietnico e la lingua ufficiale è l'uzbeko; nel mondo del business e delle relazioni internazionali normalmente si utilizza il russo. Poco diffuso l'inglese e il francese.
RELIGIONE
L’Uzbekistan è uno stato secolare dove per legge vi è libertà di fede e religione. Si raccomanda, a tal fine, di tenere sempre un comportamento improntato a correttezza e buon senso, soprattutto si raccomanda di non offendere la morale islamica. La maggior parte della popolazione è infatti, musulmana (sunnita), tuttavia nel Paese sono presenti anche cattolici, cristiano ortodossi, protestanti, ebrei, …
TELEFONIA
È uno degli aspetti che può più repentinamente cambiare e non rispondere a quanto ora noto. Quasi sempre è possibile telefonare dagli hotel, ma dopo un certo numero di squilli a vuoto possono essere addebitate le tariffe minime di 3/4 dollari al minuto anche se non si ottiene risposta.
Vi è copertura per cellulari GSM in gran parte del Paese. Per costi, modalità e servizi rivolgersi al proprio gestore, in generale i prezzi delle chiamate sono di circa 6 euro al minuto. Verificare prima della partenza se e come il proprio cellulare potrà funzionare in Uzbekistan.
Se ne raccomanda un uso moderato specie nelle aree comuni degli hotel.
Dall'Italia il prefisso è 00990, dall’Uzbekistan è 0039.
Il servizio WiFi è presente in molti hotel. In genere funziona nelle aree comuni.
CINE/FOTO
Non esistono limitazioni per apparecchi fotografici di qualsiasi tipo o videocamere ma per l’importazione di droni è necessaria un’autorizzazione. In assenza, si è passibili di multe e confisca del bene. Si raccomanda vivamente di portare con sé un buon numero di pellicole/memory-card e pile di scorta dato che in loco il materiale sensibile può essere più costoso. Si consiglia di utilizzare sacchetti di plastica per la protezione degli apparecchi dalla sabbia e dall’acqua. In quasi tutti i siti bisogna pagare un biglietto per fotografare o filmare. Ricordiamo che nella maggioranza dei Paesi è tassativamente proibito fotografare i seguenti soggetti: ponti, aeroporti, palazzi governativi, stazioni ferroviarie, metropolitane, posti di frontiera, automezzi militari, militari in divisa e, in generale, luoghi che possano essere ricollegabili ad attività di interesse militare e/o di polizia. In ogni caso vi consigliamo di chiedere, all'inizio del viaggio, il comportamento da adottare riguardo alla fotografia.
VOLTAGGIO
Il voltaggio in uso è 220-240 v., con frequenza 50 Hz. L'elettricità è diffusa pressoché ovunque ma non si esclude l’avvenire di blackout. Si consiglia di munirsi di spina universale in quanto le prese degli alberghi pur essendo in generale come le nostre, possono anche essere diverse e non sempre sono disponibili adattatori.
CUCINA
La cucina centroasiatica presenta piatti particolari, tipici ed in generale molto gustosi, simili a quelli della ricca tradizione del Medio Oriente. Abbondante è l’uso di riso, yogurt, frutta secca, condimenti saporiti, verdure, legumi e carni alla griglia. I piatti più comuni sono il laghman (assai simili ai tagliolini cinesi), il plov (praticamente uguale al riso pilaf persiano: riso con carne fritta e bollita, cipolle e carote, ceci, uva passa e frutta), il nan che si trova pressoché ovunque in Asia (pane rotondo e piatto), il samsa con ripieno di verdure che equivale al samosa indiano. Inoltre, si può trovare carne di montone e pollo con cui vengono fatti ottimi spiedini serviti con nan e cipolle. Gli alberghi utilizzati durante il tour servono anche una buona cucina internazionale. I pranzi normalmente sono in ristoranti locali: tutto dipende da quanto è disponibile lungo il percorso. In Uzbekistan è possibile trovare quasi ogni tipo di bevanda, compresi gli alcolici; anche se la bevanda per eccellenza è il tè, bevuto sempre in modo cerimonioso. Vivamente consigliata l’acqua minerale in bottiglia. Siete pregati di avvisare l’ufficio in Italia per tempo se siete vegetariani per cercare di venire incontro alle vostre esigenze nel modo migliore.
ACQUISTI
Ottime le possibilità di shopping: tappeti, susanè (arazzi decorati in seta o cotone), stoffe e pellami, i classici “zuccotti” uzbeki, borse, abiti tradizionali, gioielli, ceramiche… Sono vietati l’acquisto e l’esportazione di manufatti di antiquariato con più di 40 anni o dall’aspetto “antico”, salvo nel caso in cui siano accompagnati da un’autorizzazione all’esportazione da parte del Ministero dei Beni Culturali; la regolamentazione è molto stretta e normalmente i bagagli vengono aperti e controllati sia in arrivo che in partenza (gli oggetti non in regola vengono sequestrati alla dogana e/o viene chiesto di pagare una certa cifra).
È severamente proibito acquistare i seguenti articoli e i loro derivati: avorio, corno di rinoceronte, tartaruga, coralli e madrepore, conchiglie (non possono essere esportate quindi inutile raccoglierle per poi doverle lasciare in albergo o in aeroporto), pelli di rettili e di specie animali a rischio di estinzione. Importante verificare le disposizioni nazionali ed internazionali. “Prendiamo solo foto, lasciamo solo impronte”.
NORME E SUGGERIMENTI RELATIVI AL VOLO
Biglietto aereo
Desideriamo portare alla vostra attenzione, che dal 1 giugno 2008, in conformità con le disposizioni IATA (International Air Transport Association: associazione internazionale che rappresenta 240 compagnie aeree e il 94% del traffico aereo internazionale di linea), non si potranno più emettere biglietti aerei cartacei. Questi documenti di viaggio sono stati sostituiti dai biglietti elettronici, gli e-tkt, che garantiscono il metodo più efficiente di emissione e gestione del trasporto aereo, migliorando inoltre il servizio per i viaggiatori.
Cos’è un biglietto elettronico? Un biglietto elettronico (e-ticket o ET) contiene in formato elettronico tutte le informazioni che prima venivano stampate sul biglietto cartaceo. L’unico foglio di cui si ha bisogno è “l’itinerary receipt” (in formato A4) che vi verrà consegnato assieme ai documenti di viaggio e che rappresenta la ricevuta del passeggero e la conferma dell’avvenuta emissione del biglietto aereo. Riporta tutti gli estremi dettagliati dei voli prenotati per vostro conto, il codice di conferma del vettore aereo, il numero di biglietto elettronico emesso e i vostri nominativi come da passaporto. Questo documento dovrà essere custodito con cura e presentato direttamente al banco di accettazione del volo. E’ importantissimo che al momento della prenotazione comunichiate il vostro nome esatto come da passaporto (anche secondo nome o cognome se li avete).
Articoli consentiti in cabina (bagaglio a mano):
Nota: i liquidi in questione comprendono acqua e altre bevande, minestre, sciroppi, creme, lozioni e oli, profumi, spray, gel, inclusi quelli per i capelli e per la doccia, contenuto di recipienti sotto pressione, incluse schiume da barba, deodoranti, sostanze in pasta, incluso dentifricio, miscele di liquidi e solidi, mascara, ogni altro prodotto di analoga consistenza. Per busta di plastica/sacchetto trasparente richiudibile deve intendersi un contenitore che consente di vedere facilmente il contenuto, senza che sia necessario aprirlo e che sia dotato di un sistema integralmente sigillante, come zip oppure chiusure a pressione o comunque una chiusura che dopo essere stata aperta possa essere richiusa.
É raccomandabile includere nel bagaglio a mano l'occorrente per la notte e un golf, utili in caso di ritardata consegna del bagaglio all'arrivo. Attenzione invece a non includere coltellino multiuso, forbicine, tagliaunghie, ecc.
Bagaglio da spedire a seguito del passeggero
Si consiglia l’uso di lucchetto e di mettere un’etichetta con proprio nome e recapito anche all’interno del bagaglio.
Preghiamo leggere le informazioni date in ogni itinerario poiché le disposizioni spesso sono diverse e limitano ulteriormente il peso per motivi di sicurezza; se si superano i limiti imposti, questo può comportare un costo elevato.
Articoli vietati nel bagaglio
Modalità di reclamo:
In caso di MANCATA RICONSEGNA/DANNEGGIAMENTO del bagaglio registrato (il bagaglio consegnato al momento dell’accettazione e per il quale viene emesso il “Talloncino di Identificazione Bagaglio”) all’arrivo a destinazione si deve APRIRE UN RAPPORTO DI SMARRIMENTO O DI DANNEGGIAMENTO BAGAGLIO facendo contestare l’evento, prima di lasciare l’area riconsegna bagagli, presso gli Uffici Lost and Found dell’aeroporto di arrivo, compilando gli appositi moduli, comunemente denominati P.I.R – Property Irregularity Report.
SMARRIMENTO DEL BAGAGLIO – Se entro 21 giorni dall’apertura del “Rapporto di smarrimento bagaglio” non fossero state ricevute notizie sul ritrovamento, inviare tutta la documentazione di seguito specificata all’Ufficio Relazioni Clientela e/o Assistenza Bagagli della compagnia aerea con la quale si è viaggiato per l’avvio della pratica di risarcimento.
RITROVAMENTO DEL BAGAGLIO SMARRITO – In caso di ritrovamento del bagaglio, entro 21 giorni dalla data di effettiva avvenuta riconsegna, inviare tutta la documentazione di seguito specificata all’Ufficio Relazioni Clientela e/o Assistenza Bagagli della compagnia aerea con la quale si è viaggiato per l’avvio della pratica di risarcimento delle spese sostenute.
Documentazione necessaria per entrambi i casi:
Importante – “Partenze da altre città”
La normativa aerea è estremamente complessa e articolata. Riteniamo quindi doveroso darvi alcune indicazioni, confermandovi che, comunque, tutto lo staff addetto alle prenotazioni resta a disposizione per informazioni, consigli, chiarimenti.
Le partenze da “altre città” diverse da quelle pubblicate in catalogo, sono quasi sempre possibili ma, soprattutto se non sono operate dallo stesso vettore della tratta internazionale, seguono disposizioni particolari che è giusto conoscere, anche perché eventuali ritardi/cancellazioni o altro non comportano responsabilità né dei vettori né della Kel12. Eseguiremo tutte le pratiche necessarie per farvi partire nel modo più comodo e dalla città che preferite, ma con le opportune avvertenze e informandovi che, se non esiste un accordo tra la compagnia che opera il volo internazionale e quelle che effettuano la prima tratta, devono essere emessi due biglietti differenti e questo comporta a volte la necessità di un doppio imbarco dei bagagli. Informandovi inoltre che la perdita del volo internazionale non comporta riprotezione, rimborsi o assunzione delle eventuali spese di hotel da parte della compagnia aerea e di Kel 12.
In base al Contratto di Trasporto, i vettori faranno il possibile per trasportare i passeggeri e i bagagli con ragionevole speditezza. I vettori possono sostituire senza preavviso altri vettori e l’aeromobile, e possono modificare e omettere, in caso di necessità, le località di fermata indicate sul biglietto. Gli orari possono essere variati e non costituiscono elemento essenziale del contratto. I vettori non assumono responsabilità per le coincidenze.
Documenti per l’espatrio
Ricordiamo che, considerata la variabilità della normativa in materia, le informazioni relative ai documenti di espatrio sono da considerarsi indicative e riguardano esclusivamente cittadini italiani e maggiorenni. Ogni partecipante è tenuto a controllare personalmente la validità del proprio passaporto (che normalmente non deve scadere entro sei mesi dalla data di ingresso nel paese), la presenza di diverse pagine libere (il numero varia a seconda dell’itinerario scelto e dunque visti necessari). Si consiglia di avere sempre con sé una copia conforme all’originale del passaporto e di eventuali vaccinazioni internazionali, e di tenerle separate dai documenti originali. L'impossibilità per il cliente di iniziare e/o proseguire il viaggio a causa della mancanza e/o dell’irregolarità dei prescritti documenti personali (passaporto, carta d'identità, vaccinazioni, etc.) non comporta responsabilità dell'organizzatore.
MARCA DA BOLLO ABOLITA DAL 24/6/2014
Dal 24 giugno 2014 è abolita la tassa annuale del passaporto ordinario da € 40,29. Pertanto tuti i passaporti, anche quelli già emessi, saranno validi fino alla data di scadenza riportata all'interno del documento per tutti i viaggi, inclusi quelli extra UE, senza che sia più necessario pagare la tassa annuale da € 40,29
www.poliziadistato.it/articolo/10301-Il_Rilascio/
Segnaliamo a chi viaggia con minori che posso esserci particolari limitazioni per ciascun paese riguardanti la necessità di avere copia CERTIFICATO di NASCITA, o altri documenti vi preghiamo di verificarlo con largo anticipo prima della partenza
Norme valutarie in Italia
Ai sensi del Reg. CE 1889/2005 del 26.10.2005 (aggiornamento del 15.06.2007) ogni persona fisica in entrata o in uscita dall’Unione Europea ha l’obbligo di dichiarazione in DOGANA delle somme di denaro contante e strumenti negoziabili al portatore trasportati d’importo pari o superiore a 10.000 euro.
Assicurazioni
Per quanto riguarda le disposizioni assicurative vi invitiamo a leggere con attenzione la relativa polizza. In caso di sinistro, malattia o infortunio durante il viaggio, Vi preghiamo di provvedere immediatamente a informare l’assicurazione comunicando il numero indicato nella polizza ricevuta con i documenti di viaggio.
Imprevisti
Gli itinerari pubblicati sono stati elaborati in modo da essere realizzati con puntualità e precisione. Particolari situazioni possono tuttavia determinare variazioni nello svolgimento dei servizi previsti: voli, orari, itinerari aerei e alberghi possono essere modificati a discrezione dei vari fornitori e sostituiti con servizi di pari livello. Il verificarsi di cause di forza maggiore quali scioperi, avverse condizioni atmosferiche, calamità naturali, disordini civili e militari, sommosse, atti di terrorismo e banditismo e altri fatti simili non sono imputabili all'organizzazione. Eventuali spese supplementari sostenute dal partecipante non potranno pertanto essere rimborsate, e non lo saranno le prestazioni che per tali cause dovessero venir meno e non fossero recuperabili. Inoltre l'organizzazione non è responsabile del mancato utilizzo di servizi dovuto a ritardi o cancellazioni dei vettori aerei.
Disservizi
Come indicato nelle Condizioni di Partecipazione, eventuali contestazioni in merito a difformità di prestazioni rispetto a quanto contrattualmente previsto, rilevate in corso di viaggio, dovranno essere riferite quando e se possibile al nostro rappresentante sul luogo. E’ comunque necessaria la notifica scritta a Kel 12 entro 10 giorni dalla data di rientro in Italia. Le eventuali richieste di rimborso relative a servizi non usufruiti saranno documentate da una dichiarazione che richiederete al rappresentate locale, e che attesterà il mancato godimento dei servizi stessi.
Convenzione CITES
Il 1° giugno 1997 è entrato in vigore il Regolamento Comunitario che dà attuazione alla Convenzione CITES di Washington a proposito d’importazione di animali e parti di animali protetti perché a rischio di estinzione. Sono previste multe fino a 130.000 euro per chi porta in Italia souvenir realizzati con animali protetti, animali vivi, anche se acquistati legalmente nel paese di origine.
Comunicazione obbligatoria ai sensi dell’articolo 17 della Legge n. 38/2006:
“La legge italiana punisce con la pena della reclusione i reati concernenti la prostituzione e la pornografia minorile, anche se gli stessi sono commessi all’estero”.
Data ultimo aggiornamento 01/08/2019