Viaggio nell’anima e nel mistero di un’isola.
Alla fine di un sogno, Sant'Efisio.
Arrivo libero a Cagliari. Nel pomeriggio inizieremo la nostra conoscenza della città di Cagliari con una passeggiata pedonale alla scoperta dei quartieri storici di Villanova, Stampace, Marina e Castello. Il quartiere di Stampace è quello che ospita la chiesetta di Efisio, ed è il quartiere da cui parte e in cui si snoda la sfilata che vedremo il 1° maggio. Nel quartiere di Castello scopriremo la Cattedrale Pisana di Santa Maria ed il Palazzo Viceregio. Il Bastione di Saint Remy che collega il quartiere di Castello con quello sottostante della Marina.
Cena e Pernottamento in hotel.
Partenza per Sant'Antioco dove incontreremo Chiara Vigo rimasta l’unica al mondo che conosce il segreto del bisso e come lavorarlo. Ha una storia che si perde nella notte dei tempi, La Bibbia ne parla come tessuto del Re Salomone e della Regina Ecuba.
Mentre Chiara Vigo parla, si ha la sensazione di vivere in una dimensione spazio-temporale diversa dalla nostra, una dimensione in cui il tempo chiede di essere vissuto senza fretta, centellinato in ogni suo istante, Ci parlerà anche della sua vita, di come sua nonna l’ha preparata a prendere il suo posto, del perché ha prestato giuramento al mare e come si è ritrovata oggi ad essere l’ultima al mondo a conoscere la formula del liquido nel quale il filo viene immerso diventando elastico e dorato alla luce.
Il pomeriggio sarà dedicato alla scoperta della (pen)isola di Sant'Antioco: visiteremo il Villaggio Ipogeico dove la popolazione locale viveva sino agli anni 70 e la chiesa Paleocristina di Sant'Antioco. Non mancherà il tempo per ammirare le splendide spiagge.
Cena, pernottamento a Cagliari.
Partenza per la Costa Verde attraverso una strada panoramica di rara bellezza per la suggestione dei panorami mozzafiato che è in grado di offrire. Passeggiata nel belvedere di Nebida dove si può ammirare lo splendido Golfo del Leone con il Pan di Zucchero che sovrasta e troneggia tutto il golfo e i resti della Laveria Lamarmora, vecchio impianto di trattamento dei minerali. Prosecuzione per Masua, dove, tra le sue candide falesie, si è sviluppata l’attività estrattiva di piombo, argento e zinco. Dalla spiaggia si può ammirare, a 15 metri di altezza, il portale di Porto Flavia, che fu realizzato nel 1924 scavando la montagna per circa 600 metri per caricare i minerali direttamente sulle navi.-
Nel pomeriggio, una volta arrivati ad Ingurtosu proseguiamo, attraverso una strada sterrata disseminata di vecchie case di minatori, lavanderie di minerali e strutture ormai abbandonate, verso Piscinas. Questo tratto di costa dove le dune, tra le più grandi in Europa, è stato dichiarato patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO. La vegetazione è caratterizzata da ginepri plurisecolari, lentisco, ginestra ed euforbia alternate ad ampie distese di tamerici e di giunchi nei pressi dei corsi d’acqua.
Prosecuzione per Guspini. Cena, pernottamento in hotel.
La giornata sarà dedicata alla scoperta della Penisola del Sinis.
Arrivati a Cabras visiteremo San Salvatore, piccolo borgo con la sua chiesa omonima che si è sviluppato intorno ad un antichissimo luogo sacro di epoca nuragica dove veniva praticato il culto delle acque. Interessanti nell'ipogeo i versetti del Corano affianco ad un altare cristiano e alcune iscrizioni in lingua punica che confermano il carattere sacro del luogo per la forza guaritrice e protettrice che da esso emanava. A seguire visita della chiesa di San Giovanni di Sinis che risale probabilmente al V secolo, ed è quindi una delle più antiche chiese della Sardegna ancora utilizzate per le funzioni religiose. Semplicemente incantevole.
Cabras è famosa, oltre che per la produzione della Bottarga (ci sarà il tempo di visitare una delle aziende produttrici per conoscere il processo di lavorazione delle uova di muggine), anche per essere il luogo di ritrovamento dei Giganti di Monte Prama, esposti al museo archeologico Marongiu. Le statue risalenti all'età del ferro, sono uniche in Europa sia per le dimensioni notevoli (sino a 2,5 metri) che per il materiale (non ceramica ma pietra). Trovate nel 1974 da un contadino mentre arava il proprio campo sono state esposte al pubblico nel 2014 dopo 40 anni.
Al termine delle visite partenza per la Barbagia. Cena, pernottamento in Hotel.
Visita di Orgosolo, tristemente noto per le vicende legate al bandito Graziano Mesina. I è un paese che ha lottato e lotta per riscattarsi da questa pessima fama. Da circa 30 anni le sue mura testimoniano la creatività degli artisti che hanno affidato e affidano ai murales le voci e le immagini non solo di una comunità ma di un’intera isola.
I murales altro non sono che frammenti di memoria e vita sociale: narrano le fatiche, le denunce, le grandi conquiste della piccola comunità orgolese, passando con estrema disinvoltura dai colorati racconti di storia quotidiana alla raffigurazione di lotte politiche e di eventi di portata mondiale. Il paese vanta un’altra peculiarità: il costume di Orgosolo è uno dei più originali e apprezzati di tutta la Sardegna. Si tratta di costumi fatti interamente a mano. In particolare il copricapo femminile, “su lionzu” è fatto con la seta prodotta da un baco, una specie selezionatasi nei secoli e battezzata “Orgosolo” che viene allevata da alcune famiglie del paese.
Pranzo coi pastori nei tradizionali ovili ”pinnetos” le cui tecniche di costruzione e di utilizzo sono rimaste inalterate dal periodo neolitico.
Nel pomeriggio visita di Mamoiada, paese noto soprattutto per il Carnevale, che assume qui connotati tradizionali unici al mondo. I Mamuthones e gli Issohadores, tipiche maschere mamoiadine, durante il Carnevale sfilano per le vie del paese: i Mamuthones eseguono una tradizionale e antichissima danza-processione, mentre gli Issohadores, che li accompagnano durante la sfilata, lanciano i propri lacci (sas sohas) verso i numerosi spettatori. Visita al Museo delle Maschere Mediterranee dove possibile ammirare le maschere tradizionali.
Cena, pernottamento in hotel.
Partenza per Paulilatino, zona molto interessante per l'epoca nuragica, in questo periodo il culto delle acque era centrale. Santa Cristina di Paulilatino è un sito magico: lo sapevano i nuragici che ci hanno costruito prima un villaggio e poi un pozzo, poi i cristiani che ci hanno edificato la loro chiesa. Ancor oggi è luogo dove ci si ritira per la festa della Santa. Pozzo Sacro Santa Cristina.
Le casette intorno alla chiesa (cumbessias) vengono riaperte, si balla, si prega, si canta per 9 giorni. Soprattutto ci si purifica perchè il luogo è da sempre considerato “magico” da un punto di vista energetico.
Il pozzo, datato XII secolo a.c. è originale. Sembra infatti chiaro che queste edificazioni volessero rappresentare l’organo sessuale femminile, come porta di ingresso e di uscita verso stati ultraterreni. Il fatto poi che si trattasse di pozzi e quindi di architetture legate alla presenza dell'acqua (una sorta di liquido amniotico terrestre), rende ancora più probabile l’interpretazione che li vedeva anche come un metaforico "utero" della madre terra. La discesa (o la risalita) della scalinata rappresenta il passaggio dalla luce al buio e viceversa.
Questa simbologia spiegherebbe anche il particolare orientamento astronomico dei pozzi sacri. In particolare, nel caso del pozzo nuragico di Santa Cristina di Paulilatino (OR), è stato accertato che il foro della volta a tholos permette che la luna si rifletta sul pozzo. Questo accade in un periodo ben definito, cioè nel momento della massima declinazione della luna, quindi solo ogni 18 anni e 6 mesi.
Prosecuzione per Cagliari.
Cena, pernottamento in hotel.
Ha inizio verso le 9,30 con le “Traccas”, i carri trainati dai buoi addobbati a festa, cui seguono i gruppi folk dei diversi paesi della Sardegna coi costumi tradizionale, che recitano o cantano le preghiere della tradizione religiosa isolana.
Quindi sfilano i Cavalieri del Campidano, I Miliziani armati di archibugio e sciabole, la Guardiania in frac nero, cilindro e fascia azzurra ai fianchi. Sempre in frac e cilindro, ma con una fascia tricolore sui fianchi, procede l’Alter Nos, rappresentante del sindaco di Cagliari.
Quindi è il turno dei membri dell’Arciconfraternita del Gonfalone, introdotti da un confratello che regge un crocifisso del ‘700. Due confratelli, chiamati i Collaterali, hanno il compito di stare ai lati del cocchio durante tutto il percorso della sfilata, e ne aprono le porte quando si ferma per consentire ai fedeli di depositare all’interno fiori, offerte, ex-voto e suppliche.
A mezzogiorno il Santo esce dalla sua chiesetta. L’arrivo del cocchio con il simulacro è annunciato dal suono delle launeddas. In via Roma, di fronte al palco in cui siedono le autorità, il cocchio del santo procede su un tappeto di petali di rose (sa ramadura), salutato dalle sirene delle navi attraccate al porto.
Alla fine della sfilata (intorno alle ore 15,00) rientro alle rispettive città di provenienza.
Quota individuale di partecipazione
€ 1.450,00 in camera doppia – supplemento camera singola 400 euro
La quota di partecipazione comprende:
La quota di partecipazione NON comprende: