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3 – 18 agosto 2013
Itinerario in 16 giorni

La “Friendship Highway” è l’unico collegamento tra Nepal e Tibet: due mondi diversi per ambiente, natura, religione e tradizioni. Partire da Kathmandu e la sua interessantissima valle per arrivare a Lhasa significa attraversare l"Himalaya tra risaie, foreste, strette vallate e gli ampi spazi degli altopiani tibetani, aridi e battuti dai venti. Si passa dalla cultura induista a quella buddhista, dall"architettura lignea di Kathmandu ai monasteri tibetani dove da sempre i monaci intonano le loro preghiere. Un mondo ancora di nomadi che vivono seguendo i ritmi tradizionali.

PROGRAMMA DI VIAGGIO

1° giorno
Italia – Delhi
Partenza da Milano Malpensa nel pomeriggio con volo di linea Lufthansa per Francoforte. Proseguimento per Delhi con volo diretto di linea Air India. Cena e pernottamento a bordo

 

2° giorno
Delhi – Kathmandu
Arrivo a Delhi e proseguimento con volo di linea Air India per Kathmandu. Arrivo a Kathmandu (1.300 mt) nel primo pomeriggio, espletamento delle formalità d’ingresso, accoglienza da parte dello staff locale e trasferimento in hotel. Resto del pomeriggio libero per riposo e relax. Pranzo libero. Cena in ristorante locale. Pernottamento in hotel.

 

3° giorno
Kathmandu – Swayambunath – Patan
Intera giornata dedicata alla Valle di Kathmandu. Dopo la prima colazione escursione a Swayambunath, la collina sacra dalla quale, racconta la leggenda, ha avuto origine la valle di Kathmandu. Saliamo i 360 gradini fra le bandierine di preghiera e i pellegrini per raggiungere l’antico stupa con gli occhi compassionevoli di Buddha. Rientro a Kathmandu per la visita del centro storico della capitale: il Palazzo Reale Hanuman Dokha; la Casa-Tempio della Kumari, la “Dea Vivente”; il Tempio di Mahadev e Parvati. Pranzo in ristorante locale. Nel pomeriggio si procede per Patan, la “città della bellezza”, antica capitale del regno, dove la maestria degli artisti newari raggiunge il massimo splendore, nell’architettura dei templi, delle case, delle piazze. Rientro a Kathmandu. Pranzo libero. Cena in ristorante locale. Pernottamento in hotel.

 

4° giorno
Bodnath – Pashupatinat – Bakhtapur
Ancora una giornata dedicata alla Valle di Kathmandu. Dopo la prima colazione si procede per Bhaktapur, la “città dei devoti”, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, che regala con la sua atmosfera medioevale intatta nei ritmi, nelle preghiere, nei canti sacri, emozioni indimenticabili. Visita della cittadina: le antiche piazze, il quartiere dei vasai, l’importante tempio a cinque piani di Nyatapola, Durbar Square. Si percorreremo le strette vie contornate da palazzi medioevali, accompagnati dal sorriso dei bambini e dai gesti antichi degli artigiani e dei contadini che vi abitano. Nel pomeriggio si inizia con Bodnath, centro della cultura tibetana, dominato dall’imponente stupa circoambulato da numerosi monaci e pellegrini tibetani, fra bandiere di preghiera mosse dal vento. Poi si procede per Pashupatinath, luogo sacro per gli induisti, meta di pellegrini da tutta l’Asia; dedicato a Shiva è il centro delle cremazioni sul sacro fiume Bagmati, affluente del Gange. Nel tardo pomeriggio rientro a Kathmandu. Pranzo libero. Cena in ristorante locale. Pernottamento in hotel.

 

5° giorno
Kathmandu – Kodari – Zhangmu
Dopo la prima colazione partenza in minibus per la frontiera Nepal-Tibet. Si percorre una strada panoramica che pian piano si arrampica con una serie di tornanti sull’altopiano tibetano. Giunti a Kodari, il posto di frontiera, si espletano le formalità per l’uscita dal Nepal, si attraversa a piedi il “Friendship Bridge”, il Ponte dell’Amicizia, e dopo aver incontrato lo staff tibetano si continua per l’ufficio immigrazione cinese che si trova a Zhangmu (questo tratto di strada, di circa 9 km, nel periodo monsonico può essere interrotto per frane e va quindi percorso a piedi; nell’eventualità sono comunque sempre a disposizione dei portatori per il trasporto dei bagagli fino alla frontiera). Arrivo a Zhangmu (2.250 mt), una tipica cittadina di frontiera. Pensione completa. Pernottamento in semplice hotel.

 

6° giorno
Zhangmu – Nyalam – Tingri – Shegar
Si continua a salire lungo una profonda gola coperta di foreste sempreverdi, solcate da cascate e fiumi impetuosi, per giungere a Nyalam (3.750 mt), un’umida cittadina dall’aspetto cinese. Lasciati alle spalle il fragore dell’acqua e i vividi colori della vegetazione tropicale, si fa ingresso nell’ambiente secco e quieto dell’altopiano tibetano. Si procede verso nord lungo la Friendship Highway, attraversando i passi di Thong La (5.150 m) e Lalung La (5.030 m), nelle giornate limpide si possono avvistare, in lontananza, le più alte vette dell’Himalaya: il Monte Cho Oyu (8.200 mt), il Monte Xisha Pangma (8.010 mt) e il Monte Everest (8.850 mt). Poi si curva verso est seguendo il corso del fiume Phung, si attraversa il villaggio di Tingri (4.250 mt) e si giunge infine a Shegar (Nuova Tingri, 4.150 mt). Pensione completa. Pernottamento in semplice hotel.

 

7° giorno
Shegar – Monastero di Sakya – Shigatse
Partenza verso nord-est sempre lungo la Friendship Highway. A circa metà del percorso per Shigatse si effettua una deviazione per la visita del Monastero di Sakya (4.280 mt), la “Grande Muraglia tibetana”, un imponente edificio simile a una fortezza che svetta a metà della collina sulla sponda del fiume. L’imponente monastero, che venne edificato nel 1268, fu la sede del primo governo tibetano retto da un lama. Pervaso da una straordinaria atmosfera di sacralità, si caratterizza per il colore grigio cenere delle sue mura e per le strisce decorative verticali bianche e rosse. Si prosegue per Shigatse (3.840 mt), la seconda città del Tibet, nonché capitale storica della provincia dello Tsang. Visita del Monastero di Tashilhunpo, la più grande istituzione monastica del Tibet nonché residenza del Panchen Lama, “grande erudito”, la seconda autorità temporale e spirituale del Tibet dopo il Dalai Lama. Il monastero, che si estende su una superficie di 70.000 mq, è a tutti gli effetti un imponente città fortificata. Fu fondato nel 1447 da un discepolo di Tsongkhapa, Genden Drup, che venne retroattivamente nominato primo Dalai Lama e che riposa all’interno del monastero. Sopra gli edifici bianchi in cui risiedono i monaci sono raggruppate numerose strutture color ocra con il tetto dorato, all’interno delle quali si trovano le tombe dei Panchen Lama. Più in alto si staglia un grande muro bianco sul quale, durante le feste, vengono appesi enormi thangka. Intorno al complesso monastico si snoda un korache conduce alle colline alle spalle del monastero. Pensione completa. Pernottamento in hotel.

 

8° giorno
Shigatse – Monastero di Shalu – Gyantse
Partenza verso sud-est per un luogo alquanto singolare, immerso in uno splendido scenario naturale, il Monastero di Shalu. Fondato nell’XI secolo, il monastero divenne un centro per l’insegnamento di discipline particolari come l’arte di camminare in stato di trance o il thumo, l’abilità di generare calore interno per sopravvivere in condizioni climatiche rigide, caratteristiche rese famose dai “monaci volanti” descritti nel libro Mistici e maghi del Tibet di Alexandra David-Neel. Si prosegue per Gyantse (3.980 mt), una delle più gradevoli città tibetane, situata nella valle del Nyangchu, famosa per il suo bianco kumbum, il più grande chorten tibetano. Commissionato da un principe di Gyantse nel 1427, questo kumbum (kumbum significa “100.000 immagini”) è stato dichiarato il più importante del suo genere in Tibet. Si tratta di una magnifica struttura alta 35 metri, composta da livelli sovrapposti dipinti di bianco e orlati di decorazioni. All’interno una serie apparentemente infinita di minuscole cappelle ospita numerosi e pregevoli affreschi. Dai piani superiori si possono ammirare splendide vedute. Non mancheremo la visita del vicino Monastero di Pelkor Chode, con i caratteristici muri dipinti di rosso. Pensione completa. Pernottamento in semplice hotel.

 

9° giorno
Gyantse – Lago Yamdrok – Yarlung Tsangpo (il Brahmaputra) – Tsetang
Dopo la prima colazione partenza verso est per Tsetang attraverso vaste praterie disseminate di piccoli villaggi, mandrie di yak e greggi di pecore. Lungo il percorso si raggiunge la sommità del passo Karo-La (5.080 mt) da dove si gode di una vista mozzafiato delle acque scintillanti del lago Yamdrok (4.440 mt), uno dei quattro laghi sacri del paese (gli altri sono il Lhamo La, il Nam e il Manasoravar). La forma del lago, che giace diverse centinaia di metri più in basso, ricorda vagamente quella di uno scorpione. Si scende verso il lago e si prosegue verso nord-est lungo uno dei suoi rami, per poi risalire al passo Kamba-La (4.790 mt) e raggiungere la Friendship Highway. Si continua ancora verso est lungo il corso dell’ampio fiume Yarlung Tsangpo (il Brahmaputra) le cui acque scorrono sinuose attraverso una distesa di terra fiancheggiata da spettacolari dune di sabbia e costellata di luoghi di interesse storico. Arrivo a Tsetang (3.515 mt), quarta città del Tibet, capoluogo della prefettura dello Shannan. Pensione completa. Pernottamento in hotel.

 

10° giorno
Tsetang: la Valle dello Yarlung
Intera giornata dedicata alla Valle dello Yarlung, considerata la culla della civiltà tibetana, online slots perché fu da qui che, nel VII secolo, i primi re del Tibet avviarono il processo di unificazione del paese. Si inizia dalla visita del Monastero di Samye, circondato da nude montagne e da spettacolari dune di sabbia. Samye, il primo monastero buddhista costruito in Tibet, fu fondato durante il regno di re Trisong Detsen probabilmente tra il 765 e il 780. La maggior parte della corte, essendo di religione bon, la fede dominante in Tibet prima dell’avvento del buddhismo, non gradì per nulla questa iniziativa. L’affermazione del buddhismo a dispetto della classe dirigente bon fu simboleggiata dal trionfo riportato da Guru Rinpoche sui demoni del Tibet radunati sulla collina di Hepo Ri, subito a est di Samye. Il disegno architettonico del monastero è una rappresentazione mandalica dell’universo. Il tempio centrale simboleggia il Monte Meru e i templi disposti intorno a esso in due cerchi concentrici rappresentano gli oceani, i continenti e i subcontinenti. I 1008 chorten lungo il muro circolare che circonda il monastero rappresentano il Chakravala, l’anello di montagne che avvolge l’universo. Il complesso in origine comprendeva 108 edifici, numero che per i tibetani ha un valore benaugurale. Si continua con la visita del Monastero di Trandruk, fondato nel VII secolo per soggiogare una leggendaria diavolessa distesa in posizione supina lungo tutto l’altopiano del Tibet. Per costruire il monastero in questo punto, che corrispondeva alla spalla sinistra della creatura malefica, Songtsen Gampo aveva assunto le sembianze di falco (tra) per sconfiggere un drago (druk) del luogo; tale evento leggendario viene ancora oggi ricordato dal nome stesso del monastero. Infine si sale su un crinale scosceso che si affaccia sui campi della valle per la visita dell’elegante e affusolata struttura dello Yumbulagang, il palazzo più antico del Tibet. Dal promontorio sormontato da bandiere di preghiera i godono vedute favolose. Rientro a Tsetang. Pensione completa. Pernottamento in hotel.

 

11° giorno
Tsetang – Monastero di Mindroling – Dranang – Lhasa
Partenza verso ovest, si ripercorre la strada lungo il fiume Yarlung Tsangpo. Breve deviazione verso sud, nella valle del Drachi, per la visita del Monastero di Mindroling, fondato nel X secolo,la cui struttura attuale viene fatta risalire al 1675. Il suo lama fondatore, Terdak Lingpa, era un erudito assai stimato come terton (scopritore di tesori). Si prosegue per la vicina V alle di Dranang per la visita del piccolo Monastero di Dranang, interessante per i suoi rari dipinti murali che combinano aspetti stilistici dell’India e dell’Asia centrale. Si continua fino ad incrociare l’ultimo tratto della Friendship Highway che puntando decisamente verso nord, conduce a Lhasa lungo l’ampia valle del fiume Khy. Arrivo a Lhasa (3.600 mt), cuore e anima del Tibet, per secoli residenza dei Dalai Lama e ambita meta di pellegrinaggio per migliaia di devoti. Avvicinandosi all’abitato, uno dei centri urbani più elevati del mondo, il primo edificio che si scorge a chilometri di distanza è il Potala un’imponente fortezza bianca e ocra che preannuncia al pellegrino e al viaggiatore i fasti della città santa. Pensione completa. Pernottamento in hotel.

 

12° giorno
Lhasa: il Potala, il Jokhang e il Barkhor
Dopo la prima colazione visita di due dei principali simboli di Lhasa: il Palazzo del Potala e il Tempio di Jokhang. Il Potala è una delle massime meraviglie architettoniche dell’Oriente, un’immane struttura simile per molti aspetti a un’inviolabile fortezza. Il palazzo, che giace assopito come un immenso museo, incute una sorta di timore reverenziale. Il Potala, i cui lavori di costruzione iniziarono nel 1645, è stato sede del governo tibetano e dimora di tutti i Dalai Lama che si sono susseguiti nel corso dei secoli a partire dal quinto Dalai Lama. Provvisto di cappelle, celle, scuole per gli studi religiosi e persino tombe dei Dalai Lama, costituiva in pratica un microcosmo autosufficiente. Il Jokhang è l’edificio sacro più importante del Tibet. Fu fondato tra il 639 e il 647 dal re Songtsen Gampo per ospitare la statua di Mikyoba, che oggi si trova nel Tempio di Ramoche. La principessa cinese Wencheng, un’altra moglie di Songtsen Gampo, dopo la morte del sovrano vi trasferì la statua di Jowo Sakyamuni, l’immagine del Buddha più venerata del Tibet. Jokhang significa appunto “cappella di Jowo”. La visita del tempio, pervaso dall’odore intenso del burro di yak, animato dal mormorio sommesso dei fedeli che recitano i mantra e sempre affollato di pellegrini, è un’esperienza da non perdere. Il Jokhang, e gli antichi edifici che lo circondano, è situato all’interno del quadrilatero di strade che definisce il Barkhor, il kora (circuito di pellegrinaggio) più sacro di Lhasa. L’area del Barkhor, che ha resistito a ogni tentativo di infiltrazione da parte del mondo moderno, è al contempo il cuore della città santa e il più importante quartiere commerciale della città. Pensione completa. Pernottamento in hotel.

 

13° giorno
Lhasa: il Monastero di Drepung e il Monastero di Sera
Al mattino visita del Monastero di Drepung, un tempo il più grande monastero del mondo, situato 8 km a ovest dal centro di Lhasa. La parola drepung, che significa “mucchio di riso”, fa riferimento ai numerosi edifici bianchi, ammassati sulla collina, che costituivano questo immenso complesso. Nel corso dei secoli il monastero ha subito gli attacchi dei re di Tsang e dei mongoli, ma ha superato relativamente indenne la Rivoluzione Culturale, tanto che ha mantenuto intatti molti degli elementi di maggiore interesse. Popolato da circa 600 monaci, oggi Drepung è tornato ad assomigliare a un piccolo villaggio. Nel pomeriggio visita del Monastero di Sera, 5 km a nord dal centro di Lhasa. Sera fu fondato nel 1419 da Sakya Yeshe, un discepolo di Tsongkhapa noto anche con il titolo onorifico di Jamchen Choje. All’epoca della sua massima prosperità ospitava cinque collegi e circa 5.000 monaci, oggi i monaci sono ridotti a poche centinaia. Nel pomeriggio, tra le 15.00 e le 17.00, nel cortile dei dibattiti si tengono spesso le colorite riunioni dei monaci. Pensione completa. Pernottamento in hotel.

 

14° giorno
Lhasa: il Monastero di Ganden
Partenza per l’escursione al Monastero di Ganden situato 50 km a nord-est di Lhasa. Fondato nel 1409 da Tsongkhapa, il “venerato riformatore”, Ganden è stato il primo monastero gelugpa e rappresenta da sempre la sede principale di questo importante ordine buddhista. Ganden, che in tibetano significa “gioioso”, è il nome del Paradiso Occidentale in cui dimora il Jampa, il Buddha del futuro. Questo nome augurale non è stato sufficiente a propiziare la fortuna del monastero, che ha ricevuto gli attacchi più pesanti da parte delle Guardie Rosse, forse proprio a causa della sua importanza politica. Il monastero, pervaso da una particolare atmosfera difficile da ritrovare negli altri grandi complessi gelugpa della zona, offre una vista stupenda sulla circostante Valle del Kyi-chu, e sul suo suggestivo kora, il sacro circuito percorso dai pellegrini. Rientro a Lhasa per il pranzo.

 

15° giorno
Lhasa – Kathmandu
Al mattino trasferimento all’aeroporto di Lhasa che si trova nella località di Gongkar. Volo di linea per Kathmandu. Arrivo, espletamento delle formalità d’ingresso e trasferimento in hotel. Pomeriggio libero da dedicare allo shopping e al relax. Pasti liberi. Pernottamento in hotel.

 

16° giorno
Kathmandu – Delhi – Italia
Dopo la prima colazione trasferimento all’aeroporto per il volo di linea Air India per Delhi con proseguimento in coincidenza per Francoforte. Proseguimento in serata per Milano Malpensa.

 

N.B. Per ragioni tecnico-organizzative la sequenza delle visite potrebbe essere invertita, senza alterare il programma di viaggio e le visite programmate.

 

ALTRE INFORMAZIONI:
Trasporti:
In Nepal si utilizzano minibus con aria condizionata di diversa tipologia in base al numero di partecipanti. In Tibet si utilizzano Toyota Land Cruiser per 2-3 partecipanti, minibus senza aria condizionata a partire da un minimo di 4 partecipanti.

Organizzazione:
Guide locali di lingua inglese, esperto accompagnatore italiano a partire da un minimo di 8 partecipanti.

Pernottamenti:
Hotel di categoria 5* a Kathmandu, 4* a Tsetange Lhasa, 3* a Shigatse, 2* a Gyantse, 1* a Shegar.

Clima:
Il periodo climatico migliore per effettuare un viaggio in Tibet va dalla metà maggio alla fine di settembre. Nei mesi di luglio e agosto la zona di Kathmandu e la parte meridionale del Tibet sono soggette al monsone e possono pertanto essere interessate da cielo coperto e piogge anche intense, generalmente durante la notte e al mattino. In altitudine l’escursione termica tra il giorno e la notte è elevata. Durante il giorno l’irradiazione solare è molto forte (si raggiungono anche i 27°-28°C) ma possono verificarsi repentini abbassamenti di temperatura in presenza di vento o annuvolamenti.

Disposizioni sanitarie:
Non è richiesta alcuna vaccinazione.

Altimetria:
Come specificato i pernottamenti in Tibet si effettuano tra i 2.250 metri di Zhangmu e i 4.150 metri di Shegar. È necessario essere in buone condizioni di salute. Si consiglia una visita medica preventiva. Mal di testa e sensazioni di malessere sono i sintomi che si possono manifestare per qualche partecipante il primo giorno in quota, ma generalmente passano nell’arco di un paio di giorni.

Formalità burocratiche:
Necessario il passaporto con validità di almeno 6 mesi dalla data di partenza.
Nepal: visto all’arrivo all’aeroporto di Kathmandu (visto multiplo con durata di 15 giorni US$ 25, 1 fotografia).
Tibet: presso l’Ambasciata cinese di Kathmandu (US$ 85, 1 fotografia).
N.B. All’atto dell’iscrizione è necessario inviare la scansione del passaporto al nostro ufficio per iniziare la procedura della richiesta visto Cina c/o l’Ambasciata di Kathmandu.

Grado di difficoltà:
Viaggio di grande interesse culturale e paesaggistico. Itinerario non particolarmente impegnativo anche se bisogna tener conto delle altitudini elevate. Alcune sistemazioni sono molto semplici. Alimentazione differente dalla nostra, ma di livello accettabile.

Attenzione:
Le fotografie del Dalai Lama, testi sul Dalai Lama, gli articoli di giornale a favore del Tibet, la guida dell’EDT (Lonely Planet) sul Tibet con prefazione del Dalai Lama ecc. NON possono essere introdotti in Tibet perché ritenuti antigovernativi.

– Alle prenotazioni effettuate almeno 90 giorni prima della partenza verrà accordata, senza costi aggiuntivi, la polizza contro le penalità di annullamento viaggio e la polizza integrativa per aumentare i massimali di rimborso medico/bagaglio.

– Prezzi e condizioni sono garantiti per prenotazioni fino a 90 giorni prima della partenza per scadenza dei termini contrattuali con la compagnia aerea.

QUOTAZIONE PER PERSONA
da Milano (partenze da altre città su richiesta)
10-14 partecipanti, con guida locale e nostro accompagnatore > € 3.380
8-9 partecipanti, con guida locale e nostro accompagnatore > € 3.720

Da aggiungere:

  • supplemento singola > € 590
  • supplemento alta stagione aerea > € 120
  • supplemento Hotel Dwarika a Kathmandu (4 notti) > € 190
  • supplemento singola Hotel Dwarika a Kathmandu (4 notti) > € 130
  • tasse aeree e security surcharge > € 460 (circa)(*)
  • copertura assicurativa “all inclusive” (assistenza sanitaria, rimborso spese mediche, bagaglio, infortuni, “rischio zero”) incluse spese amministrative > € 88
  • assicurazione integrativa facoltativa medico/bagaglio (per aumentare da € 15.000 a € 55.000 il rimborso delle spese mediche in loco e da € 750 a € 1.500 il rimborso bagaglio) > € 45
  • assicurazione annullamento viaggio facoltativa comprensiva dell’assicurazione integrativa medico/bagaglio 4%
  • costo individuale di gestione pratica > € 80(*) l’importo è indicativo in quanto le tasse aere e dipendono dal rapporto di cambio del USD e del costo del petrolio, stabilito dalle compagnie aeree. Il valore esatto viene definito all’atto dell’emissione dei biglietti aerei.


Date di partenza
:
da sabato 3 a domenica 18 agosto 2013

La quota comprende:
i voli internazionali di linea e i voli locali in classe economica, accoglienza e trasferimenti da/per l’aeroporto, i pernottamenti in hotel in pensione completa durante il viaggio in Tibet, trasporto con automezzi tipo minibus, guide locali di lingua inglese, accompagnatore italiano a partire da 8 partecipanti, gli ingressi ai siti di interesse, il dossier culturale / informativo sul paese.

La quota NON comprende:
i pranzi in Nepal, le bevande ai pasti in Nepal e i n Tibet, le mance ai monaci e al personale locale, spese ed extra personali, i visti Nepal e Cina (US$ 25 US$ 85), le eventuali tasse locali per i voli interni e/o in uscita dal paese, le polizze contro le penalità di annullamento viaggio e per l’aumento dei massimali di rimborso spese mediche / bagaglio (facoltative), tutto quanto non espressamente specificato.

N.B. La quotazione è calcolata con il valore del rapporto USD / Euro = 0,75 e delle tariffe e tasse aeree in vigore nel mese di Febbraio 2013. In caso di oscillazioni delcambio di /- 3% a 20 giorni dalla data di partenza, sarà effettuato un adeguamento valutario.