Per chi ha voglia di scoprire e addentrarsi in un nuovo deserto, si apre lo sconosciuto Dasht-e Lut, il più grande deserto iraniano.
Si tratta di una “prima” pensata per gli amanti del deserto poiché, sebbene frequentiamo l’Iran da tanti anni, è la prima volta che proponiamo un viaggio esclusivamente dedicato al deserto del Lut.
Il viaggio, una vera spedizione in stile sahariano, con diversi pernottamenti in campo tendato mobile, ha inizio a Kerman, antica città carovaniera sulla Via della Seta, arrivando fino al cuore del Dasht-e Lut, recentemente divenuto Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Il deserto del Lut è uno dei luoghi più aridi del pianeta, una delle aree più vuote, ma allo stesso tempo ricche di peculiarità ambientali e geologiche, che incanta con le forme bizzarre delle formazioni naturali e le infinite, altissime dune di sabbia arancione.
Da Teheran prendiamo un volo verso Kerman, nel profondo sud est dell’Iran. Giungiamo così nell’affascinante regione del deserto del Dasht-e Lut, noto anche per aver conosciuto le più alte temperature raggiunte sul pianeta.
Esploriamo dapprima la regione verso sud est arrivando fino alla remota cittadella realizzata in mattoni di fango di Bam, famosa per l’ambientazione del film “Il Deserto dei Tartari”. Ci addentriamo quindi nel deserto più profondo.
Roccia, sabbia, sale, acqua e vento hanno generato una molteplicità di paesaggi suggestivi.
Il nord del Lut è formato da colline vulcaniche, sabbia e ghiaia. L’area centrale è composta da una hammada ghiaiosa, la parte meridionale presenta sale e kaluts, mentre a est si innalzano grandi dune di sabbia.
Per cinque giorni saremo protagonisti di una full immersion in un deserto straordinario dove l’uomo è solo un ospite occasionale.
A malincuore lo lasciamo per ritornare a Kerman e da qui rientrare prima a Teheran e poi in Italia.
Partenza da Milano per Teheran con volo Turkish Airlines. Arrivo in nottata, disbrigo delle formalità di frontiera che possono richiedere opportuna pazienza. Accoglienza da parte del rappresentante del nostro corrispondente e trasferimento a piedi al vicino Hotel Ibis 4* per il pernottamento.
Prima colazione e trasferimento in centro città (l’aeroporto internazionale di Teheran si trova a circa un’ora, a seconda del traffico, dalla città). Teheran si estende su una vasta superficie a partire dal limite meridionale delle montagne dell'Elburz. Conta attualmente oltre 15 milioni di abitanti ed è una vera e propria megalopoli. Divenuta capitale alla fine del XVIII secolo, ha conosciuto a partire dagli anni 50, con la crescente prosperità dovuta in gran parte allo sfruttamento del petrolio, uno sviluppo senza precedenti, marcato dalla costruzione di autostrade e di edifici di diversi piani, nonché dal flusso inarrestabile di persone provenienti dalle parti rurali del Paese. Poche sono le tracce visibili che testimoniano i due secoli di vita della città come capitale. In effetti, da due secoli a questa parte, è cresciuta all'insegna della più totale assenza di un piano architettonico: sovraffollamento costante, traffico caotico ed evidente mancanza di progetti urbanistici adeguati non possono fare a meno di colpire spiacevolmente il visitatore.
Tra la zona nord e quella sud della città si nota un profondo divario sociale. Nella prima il livello economico è elevato, vi si trovano quartieri residenziali eleganti, buoni ristoranti e negozi di qualità, mentre nella seconda si denota un certo grado di povertà e di caos, anche se è proprio questa la zona dove sono collocati i principali musei e palazzi che costituiscono il motivo d’interesse principale della nostra breve sosta. In particolare visitiamo il Museo Nazionale e il Palazzo Golestan.
Il Museo Archeologico dell'Iran si trova in Kheyabun-e Shahid Yarjani. Si tratta di una sintetica e utile panoramica della conoscenza storica del Paese, data la quantità e la qualità delle testimonianze esposte provenienti da ogni parte dell'Iran. Vi si trovano ceramiche, terrecotte, sculture, incisioni, vasi zoomorfi, capitelli a forma di teste umane e tori, fregi, bronzi e l’uomo del sale.
Il Palazzo Golestan che può essere fatto risalire alla metà del XIX secolo con interventi iniziali del ’700, è inserito tra i Patrimoni dell’Umanità UNESCO.
Questa memoria della dinastia qagiara, situata nel cuore della vecchia Teheran, si sviluppa intorno a un giardino che contribuisce ancora oggi a giustificare l’antica denominazione data al complesso di Palazzo dei Fiori.
I diversi edifici del complesso sono riccamente decorati da marmi, specchi, alabastri… Spiccano in particolare il “Takht-e Marmar”, ovvero la sala del trono di marmo e il “Talar-e Aineh” o sala degli specchi, dove molti scià vennero incoronati.
In serata (18.00, orario soggetto a riconferma) volo di linea per Kerman dove si giunge dopo circa un’ora e mezza. (Ricordiamo che i voli interni possono subire cancellazioni o sostituzioni, anche senza congruo preavviso. Nel caso, pur non dipendendo da noi, ce ne scusiamo in anticipo).
Pranzo in ristorante locale. Cena e pernottamento all’Hotel Pars 4* (o similare) a Kerman.
Partiamo da Kerman per la visita di Bam, cittadella fortificata costruita in terra cruda, distante poco meno di 200 chilometri. Lo sviluppo urbano in epoca remota si deve alla sua localizzazione lungo la via che collegava l'Iran centrale con le province orientali, che arrivava sino in Afghanistan e Pakistan.
Prima di giungere a Bam ci fermiamo nell’oasi di Mahan che ospita un mausoleo degno di attenzione, l’Aramgah-e Shah Ne’matollah Vali, risalente al XV secolo. E’ famoso per le sue piastrelle, le sette porte indiane, alcune con intarsi in avorio, una cupola la cui immagine è tra le più ammirate di questa regione iraniana e gli elaborati decori interni. È dedicato a un religioso e poeta, Ne’matollah Vali, derviscio e seguace del sufismo.
Bam visse il suo periodo aureo sino al XIII secolo grazie al fiorente commercio carovaniero e alla produzione di seta, lana e cotone. L’antico complesso, le sue abitazioni, moschee, hammam, bazar e caravanserragli hanno subìto il terremoto che il giorno dopo il Natale 2003 ha raso al suolo la città nuova, liquefacendo la cittadella di fango.
Per fortuna questo luogo non è stato abbandonato e, dopo fasi di immobilismo e incertezze, sono cominciati lavori per rivitalizzarlo ed evitarne l’oblio. Uno stimolo all’interesse per il suo recupero e salvaguardia è stato certificato dal suo inserimento, già nel 2004, tra i Patrimoni dell’Umanità UNESCO.
Fondata, a parere di alcuni, nel III secolo a.C. si è sempre caratterizzata per le sue attività commerciali e di produzione di tessuti, come annotava già nel X secolo il viaggiatore Ibn Hawqal per il quale “…in questo luogo vengono tessuti belli e duraturi vestiti in cotone”, anticipando di quattro secoli la visita di un suo più famoso collega, Ibn Battuta.
L’inizio degli interventi per la ricostruzione, che paiono non avere termine, costituirono anche il motivo per riallacciare rapporti con l’Occidente dopo tanti anni di isolamento.
Andandoci oggi, non bisogna aspettarsi di rivedere le vecchie immagini che costituivano uno dei forti motivi di attrattiva in Iran. Vedremo qualcosa di diverso ma, se possibile, ancora più coinvolgente in grado di farci cogliere l’essenza dell’antica Bam, ed apprezzare quanto stiano facendo per farla risorgere. Usando quella stessa polvere e acqua con cui era nata oltre due millenni fa.
Prima del terremoto, la cittadella era stata usata come set per il film “Il deserto dei Tartari”, tratto dall'omonimo romanzo di Dino Buzzati, e per alcune scene del film “Il fiore delle Mille e una Notte” di Pasolini.
Pranzo in ristorante. Cena e pernottamento all’Hotel Arg e Jadid 4* situato a circa 10 km dalle rovine di Bam.
Iniziamo ad addentrarci nel Dasht-e Lut, il più meridionale e più caldo dei due grandi deserti iraniani, l’altro è il Dasht-e-Kavir. Recentemente divenuto Patrimonio dell’Umanità Unesco, il Deserto del Lut è uno dei luoghi più aridi del pianeta, una delle aree più vuote, privo di vegetazione e completamente disabitato al suo interno, ma allo stesso tempo ricco di peculiarità ambientali e geologiche, che incanta con le forme bizzarre delle formazioni naturali e le infinite, altissime dune di sabbia arancione. Il Lut è un grande bacino interno situato tra rilievi aridi quasi del
tutto colmato da alluvioni recenti e in via di progressivo disseccamento. Roccia, sabbia, sale, acqua e vento hanno generato una molteplicità di paesaggi suggestivi. Il nord del Lut è formato da colline vulcaniche, sabbia e ghiaia. L’area centrale è composta da una hammada ghiaiosa, mentre la parte meridionale presenta sale e kaluts.
Lasciamo Bam con i nostri mezzi 4x4 che ci accompagneranno per cinque giorni fino al rientro a Kerman e dopo aver risalito in parte la strada asfaltata fatta all’andata, entriamo nel Deserto del Lut con una vera e propria spedizione di tipo sahariana, autosufficienti per quanto riguarda acqua, cibo, attrezzatura da campo ed equipaggiamenti di navigazione e comunicazione.
Per i prossimi giorni saremo protagonisti di una full immersion in un deserto straordinario, dove l’uomo è solo un ospite occasionale.
Dopo aver lasciato la verdeggiante valle di Shahdad ecco apparire i primi kaluts, delle formazioni simili a torri che occupano la parte ovest del Lut. Qui la fantasia del creato ha trovato il luogo giusto per incontrare quella di altri agenti naturali. Il merito è del vento impetuoso del deserto persiano che porta via strati di terreno argillosi, detriti del fondale del Tetide, l'antico oceano che nel periodo geologico del Miocene si estendeva sul territorio dell'attuale Iran, modellando il panorama e dando forma ai cosiddetti castelli di sabbia. I kaluts sono disposti parallelamente gli uni agli altri; tra questi sono presenti avvallamenti sabbiosi e argillosi. In lunghezza si estendono per circa 150 km da nord ovest a sud est, mentre in larghezza per circa 70 km da ovest ad est e possono raggiungere i 120 metri di altezza.
Sabbia, guglie di argilla e sale, alture che paiono torri, cumuli di terra si alternano dando vita a un paesaggio solitario e imponente. Si cammina su una sabbia compatta, dove non si sprofonda; sulla superfice vi è una coltre di sabbia scura e a granuli grossi, esito dell'erosione più recente, mentre poi impugnando un pò di sabbia, si scorge sotto la sabbia più fine. Sul manto del deserto tante piccole onde, come se fosse un mare, pietrificato.
Non distante, verso nord, vi è la famosa Gandom Beryan, dove secondo i rilevamenti della Nasa che hanno registrato temperature di 70 gradi centigradi, si trova il punto più caldo della Terra. Quest’area di deserto presenta colline costituite da materiale vulcanico e sedimentario ed è ricoperta di sabbia (anche se non sono presenti dune) e ghiaia vulcanica.
Data la forte presenza di sali nel sottosuolo nel Dasht-e Lut, ci si trova costantemente alla presenza di terreni che mostrano il loro contenuto di sale. Questo si può trovare misto ad argilla in terreni che sembrano arati, in grosse zolle arse dal sole, o semplicemente sparso in superficie. Pianure e fiumi salati, valli di pietre e montagne colorate sono alcuni dei paesaggi molteplici e inaspettati che avremo modo di esplorare, fino a raggiungere la parte est del Lut, un’area di circa 10.000 kmq chiamata Rig-e Yalan dai locali. Quest’area ha un’estensione di circa 150 km da nord a sud e di circa 70 km da ovest ad est.
È un puro erg, cioè una zona di dune di sabbia che possono raggiungere diverse centinaia di metri di altezza, fino anche a 300 o 500 metri d’altezza!
Con i nostri fuoristrada percorriamo corridoi sabbiosi sovrastati da dune che stordiscono per la loro semplice e perfetta bellezza. Le dune ci invitano a oltrepassarle, non sempre ci riusciamo al primo tentativo, gli insabbiamenti sono inevitabili, ma anche questo fa parte dei rituali del deserto che conosciamo bene. Dalle loro cime ci invitano ad ammirare il tramonto e un panorama ineguagliabile, senza confini. La notte poi, avvolti nello speciale silenzio dei grandi spazi, ammireremo uno splendido cielo, così stellato da riempirci ancora una volta il cuore di pura gioia.
Pranzi pic-nic. Cene e pernottamenti in campi mobili tendati con tenda igloo.
NB: I campi mobili sono allestiti ogni giorno con gli equipaggiamenti a bordo dei veicoli. La nostra organizzazione fornisce tende di tipo a igloo con materassini in polipropilene dello spessore di 2-3 cm. Per il montaggio/smontaggio delle tende è richiesta la collaborazione dei partecipanti. I pranzi sono previsti tipo pic-nic, mentre per la cena si utilizzano tavoli e sedie. La cucina è curata da un autista-cuoco. Acqua, in quantità moderata, e catini saranno a disposizione per lavarsi.
Dopo la prima colazione nel deserto attraversiamo le ultime dune di sabbia prima di rientrare verso Kerman. Ritroviamo la strada asfaltata verso Shahdad e, riattraversando le montagne, arriviamo nel tardo pomeriggio a Kerman.
Pranzo pic nic. Cena e pernottamento all’Hotel Pars 4* o similare.
Dedichiamo la mattinata alla visita di Kerman prima di prendere il volo di rientro a Teheran.
La città, che ha ancora un cuore in mattoni di fango e un bazar, è animata da facce che denotano mescolanze dovute al ruolo di snodo commerciale svolto verso l’India e le altre regioni orientali. Forse può essere fatta risalire al III secolo d.C. e da sempre la sua vocazione è legata al commercio anche se, quando nel XVI secolo le rotte terrestri sono sostituite in gran parte da quelle marittime, ha dovuto riconvertirsi dedicandosi alla produzione di tappeti.
Kerman è stata governata da arabi, seleucidi, tribù del Turkmenistan e mongoli.
La Moschea del Venerdì mantiene lo stile tradizionale con cui fu costruita verso il 1349. Malgrado le sue piccole dimensioni è il centro religioso principale della città e uno dei più importanti a livello nazionale. La decorazione basata sulle piastrelle a colori e la maggior parte della struttura dell’edificio risalgono alla ricostruzione portata a termine durante il periodo safavide nel XVIII secolo.
Ganj Ali Khan fu governatore di Kerman ai tempi dello scià safavide Abbas e durante il suo mandato la città conobbe un periodo fiorente sia dal punto di vista politico, che economico e sociale. Oggi una delle maggiori attrattive turistiche di Kerman è il complesso pubblico di Ganj Ali Khan che comprende la piazza, la moschea, l’hammam, il bazar. L’hammam, un pezzo unico di architettura con belle opere in piastrelle, vernici, stucchi e archi, è stato restaurato e trasformato in museo.
Il bazar di Kerman, noto come il più lungo dell’Iran, è uno dei più antichi centri commerciali iraniani. Ogni parte del bazar è stata costruita durante il regno di un diverso governatore, da cui risulta un miscuglio di stili architettonici.
Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio trasferimento in aeroporto e volo per Teheran. Arrivo all’aeroporto nazionale e trasferimento all’Hotel Ibis 4*, adiacente all’aeroporto internazionale che dista circa 50 chilometri. Cena e pernottamento in hotel.
Trasferimento in aeroporto e volo di rientro in Italia.
Minimo 6/massimo 12 persone
Con accompagnatore dall'Italia e guida locale parlante italiano.
€ 3.380,00
Supplemento singola € 300
Tasse aeroportuali € 230
Suppl. partenza da altre città € 150
Visto Iran € 80
LA QUOTA COMPRENDE:
LA QUOTA NON COMPRENDE:
Ciascun passeggero all’atto della prenotazione sarà tenuto ad effettuare il pagamento del premio assicurativo relativo al costo individuale del viaggio, così come determinato dalla tabella premi seguente:
Costo individuale del viaggio fino a | Premio individuale |
€ 1.000,00 | € 31,00 |
€ 2.000,00 | € 63,00 |
€ 3.000,00 | € 94,00 |
€ 4.000,00 | € 125,00 |
€ 5.000,00 | € 156,00 |
Oltre € 5.000,00 sull’eccedenza | 3% |
Il possesso dell’assicurazione è requisito indispensabile per l’effettuazione del viaggio.