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Il nostro itinerario armeno si svolge interamente via terra con un percorso ad anello, in senso orario, partendo dalla capitale Yerevan.

Ci dirigiamo verso nord sostando presso la fortezza di Amberd per dirigerci poi nella regione montuosa di Lori e nell’Armenia settentrionale, che tra boschi e foreste, custodisce gli importanti monasteri di Sanahin e Haghpat.

Scendiamo verso il Lago Sevan, sostiamo presso il cimitero di Noraduz e il caravanserraglio di Selim, per poi dirigerci verso sud e raggiungere Goris.

Visitiamo i più splendidi esempi di monasteri dell’Armenia meridionale: Tatev, Noravank e Khor Virap.

Particolare attenzione la dedichiamo alla visita del centro spirituale del Paese e sede dei supremi katholicos della Chiesa Apostolica Armena: Echmiadzin, il luogo dove San Gregorio Illuminatore costruì la prima chiesa madre dell’Armenia nel 303 d.C.

Nei dintorni della capitale visitiamo il tempio greco-romano di Garni e il monastero fortificato semirupestre di Geghard.

La permanenza a Yerevan servirà a dare, attraverso la visita dei luoghi più significativi e dei suoi numerosi musei, un quadro esauriente della cultura e della storia del popolo armeno.

Il territorio armeno non è molto ampio e si presta bene ad essere visitato con un pulmino privato.

La scelta di non pernottare sempre a Yerevan, ma di dormire anche al di fuori della capitale, ci permette di strutturare meglio l’itinerario e di avere più tempo a disposizione da dedicare alle visite. Ci offre inoltre la possibilità di dare uno sguardo anche alla realtà delle campagne e dei centri abitati minori e di ampliare la nostra conoscenza del territorio.

Sebbene al di fuori della capitale non vi sia ampia scelta di alberghi e gli stessi non offrano i medesimi standard di qualità, usufruiamo ovunque di buoni hotel, in grado di assicurarci un piacevole soggiorno.

 

PROGRAMMA DETTAGLIATO:
Partenze:

21 – 29 aprile 2018
16 – 24 giugno 2018

 

1° giorno
Partenza per Yerevan via Vienna

Partenza con volo di linea via Vienna per Yerevan. Pernottamento a bordo.


2° giorno
Yerevan, la "città rosa": visita della capitale e pernottamento in hotel (circa 1000 m slm)

Arrivo nella capitale armena alle 03.35 del mattino. Accoglienza in aeroporto da parte della guida, ritiro dei bagagli, trasferimento all’Hotel Tufenkian Historic Yerevan 4* www.tufenkianheritage.com (o similare), e sistemazione nelle camere riservate per qualche ora di riposo.

Capitale dal 1918, cresciuta lungo le rive del fiume Hrazdan, Yerevan risulta particolarmente piacevole grazie all’ampiezza degli spazi, al tufo usato per i palazzi che le donano delicate sfumature di colore rosa, all’abbondanza di parchi e fontane. In tarda mattinata inizio delle visite della città.

Tra i vari allestimenti museali che Yerevan offre scegliamo il Museo di Storia Nazionale, ricco di reperti, che costituisce un’ottima base di partenza per rendersi conto di dove si è. L’Armenia è un paese effimero, un frammento del vasto territorio storico degli armeni, che nei secoli si è ampliato e ristretto molte volte. Quel che rimane è un lascito delle divisioni sovietiche degli anni 20 del XX secolo. Molto interessante il piano alto che ospita due carri funerari in legno e una vasta collezione di oggetti di ceramica, bronzo, terracotta oltre a gioielli e coltelli. La visita panoramica della capitale include Piazza della Repubblica, il cuore della capitale su cui si affacciano alcuni degli edifici più scenografici della città costruiti in tufo chiaro; il Teatro dell’Opera; la Cascade, la monumentale scalinata che collega la zona bassa del Teatro dell’Opera con il Parco della Vittoria, più in alto, dove si trova la statua intitolata a Madre Armenia. Il luogo è diventato un centro di aggregazione, molto animato e frequentato dai locali specie durante la bella stagione. Vicino all’Opera si trova anche un piccolo parco dove durante i fine settimana si svolge il mercato dei quadri chiamato Vernissage d’arte. Visitiamo infine il Tsitsernakaberd, il memoriale dedicato alle vittime del genocidio perpetrato da parte del governo ultranazionalista dei Giovani Turchi e il relativo museo.

(L’ordine delle visite di Yerevan è puramente indicativo e potrà essere svolto con ordine diverso da quello presentato. Se si riterrà opportuno, considerate le esigenze del gruppo, si potranno spostare alcune visite nei giorni successivi della nostra permanenza nella capitale).

Pranzo in ristorante, cena e pernottamento in hotel.


3° giorno
Il monastero di Saghmosavank, il monastero di Hovhannavank e la fortezza di Amberd (2300 m slm) (180 km, circa 3,5/4 ore - 1510 m slm)

Dopo la colazione partenza per Ashtarak, antichissima e piccola città, attraversando i villaggi dei pastori yezidi, di culto zoroastriano, che allevano capre e pecore nei prati dell’Aragats. Sosta al Parco delle Lettere, un gruppo di monumenti di tufo che raffigurano le lettere armene, un monumento a Mashtots, l’inventore dell’alfabeto. Il Monastero di Saghmosavank (monastero dei salmi) sorge in prossimità di un bel

canyon che aggiunge fascino al luogo. La chiesa principale del complesso venne eretta nel 1215 dal principe Vace Vaciutyan sul luogo dove nei primi secoli del cristianesimo c’erano degli eremiti. La chiesa appartiene al tipo cruciforme a cupola. Il complesso monastico comprende un gavit (nartece) spazioso e un deposito dei libri oltre alla chiesa piccola. Sulla parte superiore dell’abside dell’altare c’è un bassorilievo con lo stemma di Vaciutyan: l’aquila con un agnello negli artigli. Raggiungiamo quindi il monastero di Hovhannank. La chiesa principale è una costruzione cruciforme a cupola con le due sagrestie a due piani sulla parte ovest. Lì sono applicati parecchi ornamenti; i pilastri arcati sono coronati da bei capitelli. Si distingue particolarmente l’ingresso dell’atrio su cui è scolpita una scena molto interessante sul tema delle vergini sagge e stupide. Alla destra dell’ingresso sono collocate croci di pietra addossate ai muri. Pranzo ad Ashtarak presso un’abitazione locale.

Continuiamo in direzione di Gyumri con sosta alla Fortezza di Amberd (X-XIII secolo). Situata a 2300 metri di altitudine, nascosta tra i rilievi del massiccio del Monte Aragat, il maggiore del paese, in un quadro selvaggio di austera bellezza, fu un importante anello nel sistema di difesa contro i temuti turchi e a protezione del ramo principale armeno della Via della Seta. Interessante la chiesa dell’XI secolo, sicuramente la parte meglio conservata del sito. La fortezza, imponente e oscura, è visibile solo esternamente.

Arrivo a Gyumri nel tardo pomeriggio. Gyumri è la seconda città dell’Armenia per grandezza e importanza. Ha una storia di 2.500 anni e vecchie case di pietra dipinte di bianco dal sapore stranamente mediterraneo, ma è stata profondamente ferita dal terribile terremoto del 1988. Cena in ristorante e pernottamento all’Hotel Plaza Viktoria www.hotelplazaviktoria.am/en (o similare).


4° giorno
L'Armenia settentrionale: il monastero di Sanahin, la gola del fiume Debed, il monastero di Haghpat e Dilijan (260 km, circa 5,5 ore - 1250 m slm)

Dopo la colazione e una breve visita di Gyumri, si parte per la visita a due complessi monastici di rara bellezza, entrambi situati all’interno degli omonimi villaggi. Furono i primi siti a essere iscritti nel Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO perché rappresentano l’apice dell’architettura religiosa armena. Sanahin (X-XIII secolo), centro religioso e soprattutto centro culturale del nord del paese, famosissimo per la sua accademia dove venivano insegnate teologia, pittura, miniatura, medicina. Si attraversano le gole del Fiume Debed verso il Monastero di Haghpat (X-XIII secolo), immerso in uno scenario fantastico. Il monastero, fondato dai principi Bagratuni, illumina il visitatore sull’organizzazione e la vita di un grande complesso monastico medievale con le sue chiese, i conventi, il refettorio e la biblioteca. Molto interessanti le tombe sormontate dai khachkar. Siamo nella provincia di Lori, vicino al confine con la Georgia. Continuando il nostro percorso si trovano villaggi (Lermontovo, Fioletovo) di case bianche regolari in mezzo a distese di prati verdi che sembrano isbe russe. Ogni casa ha un orto con cavoli e patate, sono abitate da gente dai capelli biondi, quasi bianchi e dagli occhi azzurri. Sono russi molokani che appartengono a una setta ortodossa e furono deportati dallo zar Nicola I nel 1830; un altro mondo. Esiliati qui da secoli, questi russi sono rimasti chiusi nella loro piccola realtà senza aprirsi al mondo esterno: si sposano tra loro, non parlano armeno e conservano le loro abitudini di vita. Pranzo in ristorante. Proseguiamo quindi nella regione di Tavush, la Svizzera armena, tra verdi montagne e belle vallate, per raggiungere il monastero di Goshavank (XII-XIII secolo), fondato da Mechitar Gosh, giurista e autore del codice civile armeno, posto sulla sommità di una collinetta che domina l’omonimo villaggio di Gosh. Nel sito si trovano alcuni

khachkar molto raffinati tra cui quello che il maestro Poghos scolpì con motivi decorativi così fini da farlo assomigliare a un merletto.

Sosta a Dilijan, una delle cittadine più importanti di queste parti dove visitiamo a piedi la parte vecchia della città, animata dai laboratori degli artigiani (ceramisti, falegnami). Cena e pernottamento al Best Western Paradise Hotel Dilijan 4* (o similare).


5° giorno
Il Lago Sevan, il cimitero di Noraduz, il passo e il caravanserraglio di Selim (2440 m slm) l'osservatorio di Karahundje e Goris (330 km, circa 6/7 ore - 1377 m slm)

Dopo la prima colazione partenza per il Lago Sevan, “un pezzo di cielo caduto sulle montagne”, situato 1900 m sopra il livello del mare. E’ un centro di villeggiatura frequentato durante la stagione estiva dagli armeni e uno dei luoghi più suggestivi della piccola repubblica. Raggiungiamo la penisola su cui sorge il Monastero di Sevanavank, da cui si domina il lago. La costruzione del monastero è stata patrocinata intorno all’874 dalla principessa Mariam Bagratuni e testimonia la rinascita dell’indipendenza armena dopo le invasioni arabe. Il monastero comprende le due chiese degli Apostoli (Arakelots) e della Santa Madre di Cristo (Astvatsatsin) e un cortile disseminato di antiche croci di pietra. Riprendiamo la strada puntando verso sud, lungo la strada che costeggia il lago, con sosta al villaggio di Noraduz per una breve visita al cimitero medievale dove si trova la più alta concentrazione di khachkar, croci in pietra intagliate che datano dal IX al XV secolo. La strada poi si inerpica sulle montagne e si sale oltre i 2.000 metri per raggiungere il caravanserraglio di Selim, costruito nel 1332, all'epoca in cui il tratto della Via della Seta dall'Iran all'Europa passava per Goris. E’ quello meglio conservato di tutta l'Armenia, con uno spazio centrale e due camminamenti con nicchie ai lati. Questa antica locanda per i viaggiatori, come pure la fortezza di Amberd, che controllava un altro importante tratto della Via della Seta più a nord, testimoniano la rilevanza dell'Armenia come importante snodo commerciale tra Oriente e Occidente.

Proseguimento verso il sud del paese, nell’impervia e isolata regione montagnosa di Yeghegnadzor fino a raggiungere la regione di Syunik e la cittadina di Goris, adagiata in una vallata circondata dai monti sulle sponde del Fiume Vararik. Presenta un’architettura ottocentesca, viali alberati e caverne scavate nella roccia nella parte sud della città. Nei dintorni visitiamo il sito di Karahundje (o Zorats Karer), lo Stonehenge armeno, antico osservatorio risalente al VI millennio. Il monumento si compone di circa 223 lastre di basalto, di cui 84 hanno delle aperture lunghe 4-5 centimetri. Nel 2001 nelle vicinanze sono stati scoperti molti petroglifi e graffiti. Sembra che il sito svolgesse funzioni legate all’astronomia. Pranzo in ristorante, cena e pernottamento in hotel Mirhav o Diana 4* a Goris.


6° giorno
L'Armenia meridionale: il monastero di Tatev, il monastero di Noravank e il monastero di Khor Virap (310 km, circa 6 ore)

Dopo la colazione partenza per il Monastero di Tatev (Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO), un tesoro medioevale del X secolo. Dal XIII secolo fu il centro culturale dell’Armenia Orientale. Quello di Tatev è un complesso fortificato cinto da imponenti mura, sulle quali è possibile camminare per ammirare il panorama sulla valle sottostante. La sua posizione strategica l’ha sempre reso inaccessibile ai

nemici ed è per questo motivo che divenne sede vescovile e centro politico e amministrativo della regione di Syunik. All’interno del complesso si trova il monumento Gavazan: una colonna di otto metri costituita da pietre sovrapposte e sormontata da un katchkar. In caso di scosse sismiche, il pilone si inclinava per poi tornare alla sua posizione iniziale, segnalando così il pericolo di un terremoto. Si può ancora vedere questa singolare opera di ingegneria architettonica eretta nel 904 al suo posto, anche se non più in funzione e tenuta insieme da placche metalliche. Il 16 ottobre 2010 è stata inaugurata la funivia (a tratta unica) più lunga d’Europa e del mondo, che copre una lunghezza di 5750 metri tra le due stazioni collegando il monastero a Halizor. La teleferica è dotata di moderne cabinovie da 25 persone, viaggia a una velocità di 37 chilometri l’ora e impiega 11 minuti per completare il suo percorso. Nel punto più alto sopra la gola di Halizor raggiunge un’altitudine di 320 metri offrendo una panoramica mozzafiato sui monti e vallate circostanti.

Prevediamo di salire col pullman fino al monastero per meglio godere della natura ed effettuare soste a discrezione nei punti panoramici. Al ritorno utilizzeremo la cabinovia per la discesa. In loco si potrebbe decidere diversamente, a seconda dello stato della strada per raggiungere il monastero e delle condizioni climatiche (l’accompagnatore e la guida valuteranno l’opzione più opportuna).

Ripercorrendo in parte la strada fatta in andata, risaliamo verso nord per circa 150 km. In posizione inaccessibile e spettacolare troviamo il Monastero di Noravank, situato in fondo alla valle, tra montagne di roccia rossa che gli fanno da sfondo. Siamo nella regione di Vayots Dzor, pittoresca zona di fiumi, cascate, grotte e picchi montani.

Il monastero sorge in una situazione di totale isolamento, in un ambiente aspro e roccioso, ma insieme grandioso e solenne. Il complesso fu fondato nel XII secolo, ma si espanse solo nei secoli XIII-XIV quando fu stabilita la sede episcopale di Siuni. Conserva stupende scene bibliche scolpite sulla facciata della chiesa-mausoleo della Santa Madre di Dio, tra i più raffinati esempi di scultura del patrimonio armeno. Dopo il pranzo in ristorante nei pressi del monastero si esce dalla gola per tornare sulla strada principale, verso le montagne. I paesaggi sono molto belli: l’aridità delle montagne contrasta con la fertilità del fondovalle dove verdeggiano pioppi e tamerici.

La tappa successiva è il monastero di Khor Virap, situato in cima a un colle sulla fertile piana, a 40 km a sud della capitale.

Risale dal IV al XVII secolo e secondo la leggenda vi fu imprigionato per tredici anni San Gregorio l’Illuminatore, fondatore della Chiesa Armena, perché predicava il Cristianesimo (letteralmente Khor Virap significa fossa profonda). Dal monastero si apre una stupenda veduta del Monte Ararat.

La strada verso Yerevan attraversa la fertile valle dell’Ararat, unica vera pianura della piccola repubblica dove è possibile praticare un’agricoltura sistematica. Il cono del Monte Ararat, simbolo dell’Armenia sebbene ora si trovi in territorio turco, ci accompagna lungo il percorso. Secondo il mito sulla sommità dell’Ararat si sarebbe posata l’Arca di Noè dopo il Diluvio Universale.

Cena in ristorante e pernottamento all’Hotel Tufenkian Historic Yerevan (o similare).


7° giorno
Il Vaticano armeno: la cattedrale e le chiese di Etchmiadzin, il tempio di Zvartnots. Continuazione delle visite di Yerevan (35 km andata e altrettanti ritorno, poco meno di 2 ore in tutto)

Dopo la colazione partenza verso est, attraverso le periferie e i palazzoni d’epoca sovietica, verso la città di Vagharshapat, antica capitale dell’Armenia fondata nel III secolo a.C., a circa 35 km dalla capitale. Qui si trova e si visita la Cattedrale di

Etchmiadzin. Il nome del luogo significa “L’Unigenito è disceso” poiché, secondo la leggenda, Cristo vi apparve a San Gregorio l’Illuminatore. A Etchmiadzin batte il cuore della chiesa armena. E’ qui che risiede il “Catholicos di tutti gli armeni” e si trovano oltre alla cattedrale-residenza, alcune tra le più antiche e splendide chiese armene, quelle intitolate alle sante Gayanè (630) e Hripsimè (618) dedicate a due vergini cristiane martirizzate dal re Tiridate III. Con queste due chiese l’architettura classica armena raggiunge la perfezione. Nel giardino della cattedrale è possibile ammirare alcuni khachkar, steli funerarie a forma di croce di pregevole fattura e la porta del re Tiridate risalente al VII secolo.

Poco distante si trova il Tempio di Zvartnots, delle “forze vigilanti”. Costruito da Narsete III nel 652 è crollato per un terremoto avvenuto tra il 930 e il 1000. Il sito, oggi ridotto in rovina, forma una collina di ruderi ancora in gran parte da esplorare. Una lunga campagna di scavi condotta tra il 1900 e il 1907 ha rivelato la consistenza completa e la grande importanza archeologica e architettonica del complesso che fu uno dei capolavori dell’architettura armena dell’Alto Medioevo. Il tempio si distingue per la profusione di sculture e altorilievi di cui si può ancora ammirare la ricchezza dei capitelli di stile ionico. I passaggi ad arco sono ornati di viti e melograni stilizzati.

Etchmiadzin e Zvartnots sono entrambi inseriti tra i siti Patrimonio Culturale dell’Umanità dell’UNESCO. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio rientro a Yerevan e visita del Matenadaran, la biblioteca dove sono conservati più di 14.000 manoscritti di inestimabile valore tra cui traduzioni di testi di Aristotele e Zenone, l’unica traduzione delle “Cronache” di Eusebio di Cesarea e molte altre opere greche, latine, arabe… I manoscritti meravigliano il visitatore per l’abilità delle miniature. Il tempo non ne ha appassito i colori chiari e brillanti. Cena in ristorante e pernottamento in hotel.


8° giorno
Il tempio pagano di Garni e il monastero rupestre di Geghard (40 km andata e altrettanti ritorno, 2 ore in tutto)

Partenza per la regione di Kotayk. Lungo la strada sosta all’Arco di Charents, il promontorio dove il grande poeta armeno Yeghishe Charents amava venire a contemplare il Monte Ararat che si svela in tutto il suo splendore da questo piccolo arco eretto in sua memoria. Visita del Tempio del Sole di Garni (III secolo a.C.) gioiello dell’architettura armena precristiana, l’unico monumento che appartiene alla cultura ellenistica conservatosi dopo la cristianizzazione in Armenia. Oltre al tempio, il complesso architettonico comprende il palazzo reale con i bagni, dove è ancora visibile il pavimento a mosaico rosa e verde di notevole fattura e i resti della chiesa tetraconca a pianta circolare.

Si prosegue verso il Monastero di Geghard (XII-XIII secolo, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO), dove la tradizione vuole fosse conservata la lancia, geghard in armeno, che trafisse il costato di Cristo. Si trova in una gola montagnosa di grande fascino e la particolarità della sua costruzione, in parte ricavata nella roccia viva, fa di questo complesso uno dei monumenti più suggestivi del viaggio. Attorno al monastero sono visibili numerosi khachkar, alcuni finemente scolpiti nella montagna. Dentro, si susseguono ambienti bui, trafitti qua e là da pochi raggi solari che filtrano dalle finestrelle. In uno, simile a una grotta, c’è una fonte. Dicono che la sua acqua arresti l’invecchiamento. Dopo il pranzo in una casa privata, rientro a Yerevan. Visita a una distilleria di brandy con degustazione. Resto del pomeriggio a disposizione per qualche acquisto o per una visita al mercato coperto dove i venditori offrono composizioni di mandorle e frutta secca, canditi… Cena in ristorante e pernottamento in hotel.


9° giorno
Volo di rientro in Italia via Vienna

Sveglia in tempo utile per il trasferimento in aeroporto e partenza per il rientro in Italia con il volo di linea via Vienna.

 

QUOTA DI PARTECIPAZIONE PER PERSONA:

Minimo 6 / massimo 12 partecipanti
con accompagnatore dall'Italia e guida locale parlante italiano
€ 2.250,00

 

Suppl. singola € 270
Tasse aeroportuali € 215
Suppl. partenza da altre città (su richiesta e soggetto a disponibilità) € 150

 

LA QUOTA COMPRENDE:

  • Voli internazionali Austrian Airlines in classe turistica
  • Trasferimenti da/per gli aeroporti all’estero
  • Trasporti interni con minibus/bus con aria condizionata a seconda del numero dei partecipanti
  • Sistemazione in camera doppia in alberghi di categoria 3*/ 4* (classificazione locale)
  • Trattamento di pensione completa
  • Visite ed escursioni come da programma, ingressi, tasse e percentuali di servizio
  • Guida locale parlante italiano
  • Accompagnatore dall'Italia al raggiungimento del numero richiesto di partecipanti

LA QUOTA NON COMPRENDE:

  • Trasferimenti da/per gli aeroporti in Italia
  • Le tasse aeroportuali e il fuel surcharge (soggette a riconferma circa 30 giorni prima della partenza)
  • Mance (vedere il paragrafo Bene a Sapersi)
  • Facchinaggio
  • Bevande, extra personali in genere e tutto quanto indicato come facoltativo
  • Tutto quanto non espressamente indicato nel programma e al paragrafo “La quota comprende”

 

Ciascun passeggero all’atto della prenotazione sarà tenuto ad effettuare il pagamento del premio assicurativo relativo al costo individuale del viaggio, così come determinato dalla tabella premi seguente:

Costo individuale del viaggio fino a Premio individuale
€ 1.000,00 € 31,00
€ 2.000,00 € 63,00
€ 3.000,00 € 94,00
€ 4.000,00 € 125,00
€ 5.000,00 € 156,00
Oltre € 5.000,00 sull’eccedenza 3%

Il possesso dell’assicurazione è requisito indispensabile per l’effettuazione del viaggio.