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11 agosto 2012

Itinerario di 16 giorni

Sconfinando tra le Ande
Attraverso montagne, “quebradas” colorate, salares, vulcani e gayser
 in hotel PROGRAMMA DI VIAGGIO

Partenza speciale del 11 Agosto 2012, in occasione della Fiesta di Casabindo

1° giorno Italia – Buenos Aires

Partenza in serata dall’Italia con voli di linea per Buenos Aires. Cena e pernottamento a bordo.

2° giorno Buenos Aires – Salta

Arrivo al mattino, trasferimento con gli shuttle bus che collegano l’aeroporto internazionale con l’Aeroparque (aeroporto dei voli domestici). Imbarco sul volo per Salta. Arrivo nella bella cittadina chiamata “Salta, la bella” situata a 1200 metri di altitudine sul versante orientale delle Ande, nel Nord Ovest argentino, regione ricca di storia, colori e folklore. In funzione del volo di arrivo, tempo per un breve visita al cuore della città coloniale, della piazza e delle belle chiese. Interessantissima poi la visita al Museo Maam, dove si possono ammirare i corpi perfettamente conservati dal gelo e dall’aria secca di 3 bambini Inca, ritrovato nel 1999 da un equipe del National Geographic sulla vetta a 6.790 metri del vulcano Llullaillaco. I bambini di Llullaillaco furono sicuramente offerti in sacrificio alle divinità Inca con un sorprendente corredo di più di 100 oggetti: piccole statue d’oro e d’argento, tessuti, spondylus (conchiglie spinose considerate sacre nel periodo precolombiano), etc.. La straordinaria scoperta ha permesso di avere molte più informazioni e certezze sui rituali della civiltà Inca e sulla sua influenza nella regione del Nord Argentino. (alcune visite potrebbero essere effettuate la mattina successiva). Pranzo e cena liberi, pernottamento in hotel.

3° giorno Salta – Tilcara – Purmamarca 
(290 km asfalto) (altezza max 2500 m / all’arrivo 2.300 m)

Si parte verso Nord attraversando alcuni tipici pueblos, Volcan, Tumbaya, Maymar per entrare nella Quebrada de Humahuaca lungo la strada che costituiva l’antico “Camino Real” degli Inca, via di comunicazione tra Buenos Aires e Lima. La vegetazione è quì differente e diventa subtropicale di alta quota. La strada inizia a salire fino a raggiungre i 2.500 m. di altezza. Si prosegue lungo questa quebrada (una valle molto stretta) per ammirare dei paesaggi veramente spettacolari di montagne colorate dichiarate dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Le montagne e le valli circostanti si riempiono gradualmente dei grandi cactus cardones. Continuando a salire lungo la Quebrada si può ammirare la “Paleta del Pintor” altra formazione che ci meraviglia per le fantastiche colorazioni. Arrivo a Tilcara dove, sulla cima di una collina che domina la valle, si trovano i resti di una antica roccaforte degli indios Omahacas dell’epoca precoloniale. Si raggiunge Purmamarca un “pueblo” disteso alle falde del Cerro dei Sette Colori. Pranzo incluso in un ristorante lungo la strada, cena in uno dei simpatici ristorantini di Purmamarca. Pernottamento in hotel.

4° giorno Purmamarca – Humahuaca – Iruya
 (80 km. asfalto, 90 km. sterrato • Altitudine massima 4.000 m. • all’arrivo 2.700 m.)

Continuando a salire lungo la Quebrada e si attraversa la linea del Tropico del Capricorno dove è stato costruito un monumento; poi ci attende il nostro primo passo andino. Visita alle chiese di adobe (il tipico impasto di argilla e paglia dei pueblos andini) e dai tetti di cactus di Huacalera e Uquia, e ad una piccola selva di cardones, dove potremo ammirare il cactus più grande della Quebrada, da sempre venerato dalle comunità locali. Arrivo al pueblo di Humahuaca con viuzze di sassi e case di mattoni crudi, una caratteristica torre dell’orologio con la statua del santo patrono che a mezzodi esce e benedire gli astanti e la seicentesca chiesa de la Candelaria. Siamo a 3.000 metri slm. Poi imboccata una pista sterrata ci dirigiamo verso la Valle nascosta di Iruya. Superiamo i 4.000 metri al Passo dell’Abra del Condor. Il paesaggio cambia improvvisamente e ci accoglie una valle circondata da montagne di velluto e una ripida discesa ci accompagna sino al pueblo di Iruya e alla sua tipica chiesetta. Visita al Pueblo e piccola escursione nella valle adiacente. Cena libera e pernottamento nel semplice hotel di Iruya.

5° giorno Iruya – Casabindo – Salinas Grande – Susques
 (180 km asfalto, 200 sterrato) (altezza max 3.800 m, all’arrivo 3.400 m)

Partenza per il pueblo di Casabindo dove il 15 di Agosto si celebra la festa patronale della Vergine dell’Assunzione. Dalla prima mattina il villaggio si popola di indios dei villaggi limitrofi per assistere alla processione e alla "toreada la vincha", una corrida incruenta a cui tutti possono partecipare. Dopo il pranzo si continua tra le Ande. Ecco apparire il bianco specchio di Salinas Grandes, una distesa di sale bianco piatto a 3.700 metri, racchiuso da vulcani e montagne di granito che si tinge di ogni colore al tramonto creando effetti veramente spettacolari. Con le vetture si raggiune il centro di questo deserto di sale circondati da un paesaggio surreale e si possono ammirare le vasche di acqua blu da cui si raccoglie il prezioso minerale. Ancora 50 km d’asfalto lungo la strada che conduce verso il Cile e raggiungiamo l’antica capitale della puna, Susques dove si trova la più antica chiesa del nord e forse dell’attuale Argentina, costruita nel 1598. Visita alla povera e fiera comunità di Susques. Pranzo on the road, cena libera e pernottamento in hotel.

6º giorno Susques – Passo de Jama – San Pedro de Atacama
 (130 km asfalto, 140 sterrato) (altezza max 4.800 m, all’arrivo 2.450 m)

Si parte per il primo spettacolare attraversamento dalla Cordigliera andina tramite il passo di Jama a circa 4.800 m per discendere sul versante cileno. Si attraversa la puna, l’altopiano andino, con i suoi spazi che sembrano infiniti, i vulcani e una zona di rocce monolitiche di ignimbrite di fronte a una laguna dalle acque quasi nere. Proseguendo in un ambiente desertico si arriva a San Pedro, piccolo paesino che sino alla fine de degli anni ‘90 non aveva corrente elettrica e che oggi, pur mantenendo l’antico fascino, si è sviluppato turisticamente (con alcuni tra i più lussuosi hotel del sudamerica) rispettando, però, l’impatto ambientale. Dinanzi a noi, la figura maestosa del vulcano Licancabur, il vero re di questa parte delle Ande. Prima di arrivare all’hotel avremo modo di ammirare il tramonto da un mirador a dir poco indimenticabile sopra la catena di montagne di sale e il salar de Atacama…..e sullo sfondo i vulcani della cordigliera. Pranzo in ristorante, cena libera e notte in hotel.

7º giorno San Pedro de Atacama (escursione ai geyser del Tatio e alla Valle della Luna)
(120 km asfalto) (altezza max 4.250 m, all’arrivo 2.450 m).

Partenza prima dell’alba (5.00 del mattino) per i Geyser del Tatio, un ambiente dalla bellezza surreale a 4.300 metri di altitudine: geyser, fumarole e piscine naturali di acqua calda bordate da residui salini colorati. E’ proprio il mattino presto, verso le 7.00, il momento migliore per osservare, nell’azzurra limpidezza dell’altopiano, i fenomeni dovuti all’intensa attività vulcanica sotterranea, prima che i venti mattutini disperdano il vapore delle fumarole. Con una guida locale di lingua spagnola avremo modi di comprendere le implicazioni e le caratteristiche geologiche e biologiche di quest’area che aldilà della bellezza naturale nasconde importanti risvolti naturalistici. Colazione di fronte ai geyser (condizioni meteorologiche permettendo). Lasceremo che i gruppi di turisti abbiano lasciato la zona per visitare la parte alta del sito, ricco di piscine naturali dove ci si può bagnare in acque termali. Sulla strada del ritorno visiteremo con un piccola camminata la zona di Machuca e la sua verde valle ricca di animali e uccelli andini tra cui fenicotteri, le folaghe giganti, i patos andini, e i suris (una specie di piccolo struzzo). Nel pomeriggio si effettua un’escursione alla Valle della Luna, dove gli agenti atmosferici hanno modellato il territorio in forme policrome e bizzarre. Attesa del tramonto e della magia delle sue luci sul deserto di Atacama, in prossimità di una immensa duna di sabbia color grigio cenere. Rientro a San Pedro. Pranzo in ristorante, cena libera e pernottamento in hotel.

8º giorno San Pedro de Atacama – Miniera Chuquicamata – Antofagasta
 (320 km asfalto) (altezza all’arrivo livello del mare).

Si lascia San Pedro e attraversando il deserto di Atacama, ci si dirige verso la costa. Oggi sarà la volta della miniera di Chuquicamata, la più grande miniera di rame a cielo aperto del mondo. La miniera di proprietà della Conelco, è così produttiva da apportare quasi il 25% del Pil del Cile. Nella visita oltre agli aspetti storici, architettonici e produttivi, si potrà ammirare il buco principale scavato durante quasi 130 anni di lavorazione: 4.700 metri di lunghezza , 900 m di larghezza e quasi un chilometro di profondità. Si raggiunge quindi la Carretera Panamericana e la costa… immaginate dopo giorni di deserto e montagne, avremo di fronte a noi il tratto più vasto al mondo di mare, oltre 18.000 km per arrivare alla costa dell’Indonesia… Arrivo a Antofagasta, principale porto per l’esportazione e le importazioni di merci sudamericane in Cina e Giappone e viceversa. Città ricca di storia mineraria (porto boliviano passato al Cile dopo la Guerra del Pacifico poco più di un secolo fa) e con un centro storico interessante. Pranzo in ristorante lungo la strada, cena libera e pernottamento in hotel.

9° giorno Antofagasta – Riserva Nazionale di Poposo – Chanaral
 (320 km asfalto, 80 km sterrato) (altezza: livello del mare)

Oggi si segue in parte la Panamericana, l’incredibile sistema di strade lungo circa 25.000 km che si sviluppa lungo la costa pacifica del continente americano dall’Alaska fino al Cile; mancano solo 87 km tra Panama e Colombia in una zona di selva tropicale montana chiamata Sierra del Darien. Continuando entriamo nella Riserva Nazionale di Poposo famosa per la sua vegetazione endemica. Non lontano si trova l’osservatorio Astronomico Cerro Patanal, il più grande e il più avanzato del mondo. Questa località è stato scelta per le sue 365 notti senza nubi all’anno e l’assenza di umidità, caratteristiche che rendono questo luogo il miglior sito al mondo per l’osservazione astronomica. Il viaggio continua sino alla deviazione per Taltal, piccola città portuale contornata da belle spiagge bianche (ma non dimenticate che a causa della corrente di Von Humboldt le acque cilene sono tra le più fredde del pianeta!). Notte in hotel nel villaggio di Chañaral e cena libera in un ristorantino semplice di fronte al porto della cittadina.

10° giorno Chanaral – Parco Nazionale Pan de Azucar 
(120 km sterrato) (altezza: livello del mare)

Giornata dedicata alla visita del Parco Nazionale Pan de Azucar, un area di quasi 45 mila ettari che racchiude il migliore paesaggio di questa parte della costa sudamericana, con vegetazione tipica che si è adattatata perfettamente alla quasi assenza di precipitazioni (il fenomeno della Camanchaca, nubi costiere che non rilasciano quasi mai pioggia). La costa del Pacifico è frequentata da leoni marini, pinguini di Humboldt, otarie marine e la parte del deserto costiero da guanaco, volpi grigie e patagoniche. Il Parco presenta spettacolari vendute sul vasto paesaggio costiero. Visita con una guida locale (in lingua spagnola). Pranzo a picnic, cena libera a Chanaral.

11° giorno Chanaral – Salar Marichunga – Parco Nationale Nevado - Tres Cruces – Laguna verde – Passo San Francisco – Fiambalà (Argentina)
(340 km asfalto, 190 km sterrato)(altezza massima 4.730 m, all’arrivo 1.520 m)

Inizia una giornata lunga, ma epica, che prevede il secondo attraversamento della catena andina. Si lascia la costa dell’Oceano Pacifico e ci inoltra tra le montagne in strette valli. Si raggiunge il posto di frontiera cileno e, dopo aver effettuato le formalità, si costeggia Salar de Maricunga da cui ci ha una vista spettacolare sulla Cordillera Claudio Gay. Poi la Pampa de Piedra Pomes, con i resti di antiche eruzioni vulcaniche. Arriviamo allo specchio d’acqua della Laguna Verde, dove i più temerari potranno bagnarsi nelle basiche piscine di acque termali della Laguna. Qui si fermano alcuni giorni gli alpinisti che tentano di scalare l’Ojo del Salado che con i suoi 6.908 metri è il vulcano più alto al mondo. Ed eccoci al mitico Passo di San Francisco, sfiorando i 5.000 metri, siamo circondati dalle vette più alte delle Ande, i vulcani più alti al mondo: Ojos del Saldo, Incahuasi, Tres Cruces, tutti tra i 6.800 e i 6.900 metri. Siamo sul tetto del Sud America. Sbrigate le formalità della dogana argentina, in un paesaggio duro ed affascinante al tempo stesso con un cielo cobalto sopra la testa, una bella strada asfaltata discende verso la valle desertica di Fiambalà, base della tappa più sahariana delle ultime 3 Parigi-Dakar, dove ci aspetta una notte di relax e bagni nelle Terme di Fiambalà in una piccola valle incastonata tra cactus e sabbia. Pranzo in ristorante, cena e pernottamento in chalet.

12° giorno Fiambalà – Tinogasta – Rovine di Shinkal – Quilmes – Cafayate 
(450 km asfalto, 25 km sterrato)(altezza massima 1.800 m, all’arrivo 1.600 m)

Oltre alle valli semidesertiche circondate da montagne di 5.000 metri che caratterizzano il paesaggio, si visiteranno in particolare due delle più belle rovine archeologiche dell’Argentina. Dopo essere transitati dal paese di Tinogasta si raggiungono le rovine di Shinkal di origine Inca, visto che questo era un punto nevralgico lungo uno dei principali cammini incaici, che scendevano da Cuzco sino all’altezza dell’attuale Mendoza alla ricerca, in particolare, di metalli preziosi. Le rovine, purtroppo in uno stato di quasi abbandono, sono un esempio della capacità e della forza organizzativa degli Inca. Poi il pueblo di Quilmes, costruito attorno e sulle falde di una montagna che fu l’ultimo villaggio di un’agguerrita tribù locale ad arrendersi agli spagnoli nel 1665, dopo una drammatica resistenza. Si prosegue lungo la Ruta 40, una delle strade più famose al mondo, con i suoi 5.000 km di lunghezza, collega il confine Argentino–Boliviano con la Terra del Fuoco. Entrati nella Provincia di Salta raggiungiamo i verdi vigneti di Cafayate terra di vino e folklore e il nostro hotel. Pensione completa e pernottamento.

13° giorno Cafayate – Quebrada de las Conchas – Quebrada de las Flechas – Molinos
 (130 km sterrato, 45 km asfalto) (altezza max 2.300 mts)

Giornata dedicata all’esplorazione di due meraviglie naturali di questa regione. Si entra nel Canyon della Quebrada de las Conchas, un vero e proprio canyon di oltre 50 km. ritagliato dall’erosione delle acque, in una zona racchissima di giacimenti rocciosi di argilla, ferro, calce e ceneri. Giacimenti sedimentari rossi risalenti in certi casi a 450 milioni di anni fa riportati alla luce dalla spinta tettonica che ha prodotto la catena Andina ed erosi dagli agenti atmosferici in forme spettacolari: una vera meraviglia geologica. Ritornati verso Cafayate inizieremo il nostro viaggio verso Nord, sempre lungo la Ruta 40, che in questa zona attraversa uno dei suoi paesaggi più spettacolari. Si percorre la Quebrada de las Flechas, con altri scenografici passaggi tra rocce rosse, canyon e montagne. Poi l’oasi di Angastaco e il piccolo pueblo coloniale di Molinos, fino ad arrivare alla Casa de Campo di Las Paya, immersa nella vegetazione e nella storia di un antico possedimento coloniale a pochi chilometri da Cachi, dove ci aspetta il nostro hotel. Cena libera e pernottamento.

14° giorno Molinos – Parco Nazionale de Los Cardones – Cuesta del Obispo – Salta
 (50 km sterrato, 160 km asfalto) (altezza max 3.600 mts / all’arrivo 1.200 mts)

Ultima giornata di viaggio nella regione del Nord-Ovest dell’Argentina e ultime emozioni del viaggi. Si passa per Seclantas e il camino de los artesano dove possiamo ammirare famiglie locali tessere con telai a mano. Poi si attraversa il Parco Nazionale de Los Cardones, i grandi cactus che caratterizzano le pendici delle Ande e successivamente un ultimo piccolo ma bel deserto: Los Colorados. Raggiunto un passo a 3.600 m si inizia la discesa lungo la Cuesta del Obispo, con viste su tutta la valle circondata da montagne vellutate e torrioni di arenaria rossi. Pranzo in corso di viaggio. Nel pomeriggio arrivo a Salta e sistemazione in hotel. Cena libera e pernottamento.

15° giorno Salta – Buenos Aires – partenza

Dopo la prima colazione trasferimento in aeroporto e volo per Buenos Aires. Arrivo all’Aeroparque (terminal dei voli locali) e trasferimento con shuttle bus all’aeroporto internazionale. Alcune ore di attesa e quindi imbarco sul volo per l’Europa. Pernottamento a bordo.

16° giorno Italia

Arrivo in Italia al pomeriggio.

Altre informazioni:

Trasporti:

Si utilizzano minibus da 15 posti. Guida locale di lingua spagnola-italiana.

Organizzazione – Alcuni pranzi di mezzogiorno sono a picnic. Sono previste alcune camminate, nel complesso facili e per le quali non è richiesta alcuna preparazione specifica.

Clima:

Nelle regioni dell’emisfero australe attraversate dal viaggio, nei mesi Giugno-Settembre (inverno australe) le temperature diurne variano oscillano tra i 20°/25° nelle vallate della parte iniziale e finale del viaggio e sulla costa dell’oceano Pacifico, ai 5°-10° degli altipiani andini oltre i 3500 m. Notti sull’altopiano sono fredde con temperature sottozero. Il clima è secco, il cielo è quasi sempre limpido e le piogge sono un evento rarissimo.

Disposizioni sanitarie:

Non è richiesta alcuna vaccinazione. Ricordarsi le medicine di uso personale, in particolare sonniferi e analgesici.

Altimetria:

Come specificato nel programma, alcuni passi di montagna superano i 4.500 metri, ma solo un pernottamento si effettua a circa 3.500 m. È quindi necessario essere in buone condizioni di salute. Il programma è stato studiato per avere un’acclimatazione graduale all’altitudine, quindi fenomeni di mal di testa e sensazioni di malessere sono rari.

Formalità burocratiche:

Necessario il passaporto con validità di almeno 6 mesi.

Avvertenze - a causa dell’altezza a cui si svolge l’itinerario può capitare che alcuni tratti di strada siano chiusi a causa neve (evento comunque molto raro). In tal caso la guida dovrà variare l’itinerario cercando di effettuare il massimo numero di visite previste. Gli orari dei voli interni possono variare in base alla programmazione delle linee aeree.

Caratteristiche del viaggio e grado di difficoltà:

Itinerario molto scenografico, immersi in una natura grandiosa, selvaggia e incontaminata. Molto adatto a chi privilegia un contatto con ambienti naturali autentici e spettacolari dove la presenza dell’uomo è estremamente limitata. Alcune tappe lunghe. Mezzi di trasporto ottimi. Sistemazioni in hotel, ottimi nelle città più importanti e buoni nei centri secondari.